Merita senz'altro attenzione questo disco di Nicholas Restivo, musicista e produttore originario del Rhode Island ed ora in cerca d`adozione nel nord Italia.
Una piccola gemma che si nasconde sotto l'ala di una cupa malinconia. Più che i suoni vengono messe in evidenza le loro ombre, in nome di una bassa fedeltà cercata con cura e mai pedante, nemmeno quando libera la chitarra in gemiti di sommessa saturazione, impagabile virtù analogica.
La stasi è riflessione, l'istinto è natura, il buio è quiete.
Poco più di venti minuti per dircelo, attraversando melodie essenziali, a volte solo accennate, in un'amalgama che fonde chitarre e mellotron, piano, synth, un riff di basso (è Roberta dei Verdena nell'occasione..), e una voce sommersa che filtra, annaspa, e riemerge. E pure la estrema sintesi fa sobbalzare, spiazzando il timore di trovarsi costretti in un'apnea fatale, generando al contrario nuova voglia d'immersione.
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