Eccomi costretto ad un recupero, dall`ormai lontanissimo 2003, per questo ottimo lavoro della Bokanowski. Poca cosa, se pensate che il materiale contenuto su “L`Ange” è stato registrato addirittura nella preistoria del millennio passato (1976-1979). La musica in questione, come in altre occasioni, era stata composta dalla Bokanowski come colonna sonora per l`eponimo film del marito ma, al pari delle altre volte, si dimostra ben capace di camminare con le proprie gambe. L`autrice, osservazione inutile, ha radici nella scuola concreta francese e, in riferimento ai capiscuola di quel movimento, sembra avere un feeling particolare per l`universo di Luc Ferrari. Il sottile erotismo del maestro, però, viene da lei traslato in suggestivi scenari di profonda inquietudine (complici, probabilmente, le immagini di Patrick Bokanowski che i suoi suoni sono chiamati a commentare). In quasi tutte le piste è presente un trio di strumenti a corda con contrabbasso, violoncello e violino (o viola), ma i risultati più affascinanti vengono raggiunti laddove più marcata è l`impostazione concreta (vedi L`Homme au bain), o in ogni caso in quei momenti che colgono l`autrice intenta a macchiare la materia con il suo particolare utilizzo delle voci umane (vedi La Ruche). Se una piccola pecca può essere riscontrata, in un disco altrimenti fatto di puro oro colato, è unicamente da addebitare ad una eccessiva linearità della narrazione. La pubblicazione de “L`Ange” è un vero miracolo, perchè porta alla luce una pagina importante di quella storia musicale che più sembra riguardarci e coinvolgerci dappresso e perchè rappresenta un tassello fondamentale nella ricostruzione di una vicenda creativa quanto mai parca e sommersa. Si contano infatti nelle dita di una mano le opere di questa autrice che, pur con qualche sforzo, possono essere reperite.
Ma qualcuno di voi ha mai visto un film di Patrick Bokanowski?
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