Terzo appuntamento discografico, sempre marchiato Grob, per il trio svizzero dei Steamboat Switzerland che dopo numerosi concerti e soprattutto dopo aver sperimentato altre soluzioni musicali rispetto al loro consueto format, si ripresentano nel loro assetto usuale, costituito da un organo hammond, un basso elettrico e una batteria. In questa occasione, i nostri si prodigano a musicare dodici composizioni del batterista Michael Wertmuller (da qui il titolo del disco), già vecchia conoscenza per i frequentatori dell`etichetta tedesca. Nel disco in questione, i tre tralasciano completamente la loro verve improvvisativa, per concentrarsi su composizioni e partiture, studiate nei minimi particolari da Wertmuller, che, da questo punto di vista, possono essere sì limitanti ma anche più stimolanti. Il risultato è una struttura marcatamente rock, che richiama al prog (l`uso smodato organo hammond), al doom, al metal e all`hardcore. A questo bisogna aggiungere i contributi alla voce di Daniel Lieder (vocalist degli Alboth!), che recita cinque poesie di Michael Lentz, scelte appositamente da Wertmuller, che dona al tutto un`atmosfera gotica che non è certo il massimo. Le canzoni e le strutture sono complesse e, nella potenza del suono, nella velocità tecnica e nella precisione esecutiva, ricorda band quali Flying Luttenbachers e Lightning Bolt, di cui peraltro evitano una certa monotematicità generale, inserendo parti più elaborate dal punto di vista strutturale, con momenti di calma apparente e accattivanti digressioni strumentali, perfettamente studiate, anche quando certi passaggi sembrano essere il risultato di una improvvisazione `guidata`.
Improvvisazione che manca del tutto anche al duo batteria/basso dei Lightning Bolt, gruppo che in ogni caso, val bene dirlo, è padre di un certo modo di fare musica nel circuito indie nonchè portabandiera del noise sferragliante della Load records. Pur essendo passati alcuni anni dal loro capolavoro “Ride the skies” i Lightning Bolt sembrano non essersene accorti e ripropongono imperterriti la loro formula sonora fatta di scorribande metal e annichilimento sonoro. Come molte delle band che hanno codificato un suono, anche per i Lightning Bolt è diventata una questione di limare il suono e riproporre costantemente una versione sempre più perfetta di loro stessi, con l`aggiunta di piccoli accorgimenti: di volta in volta, abbiamo assistito, quindi, prima alla pulizia del suono, poi ad un accentuazione della melodia (che c`è, eccome) ed infine all`inserimento della voce, molto presente in questo loro nuovissimo lavoro. Insomma due dischi discreti che aggiungono poco se non niente alla storia delle due band.
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