S J Esau è il moniker di Samuel Wisternoff, ragazzo mite, sempre sorridente, un po` introverso, proviene da Bristol anche se non ci tiene a condividere il sound che caratterizza la tipica cittadina del trip hop.
Il suo carattere lo porta a sperimentare in angusti ambienti domestici, con le piccole cose, che non ingombrano, tant`è vero che queste 3 registrazioni vengono fuori dice, da mini sessions in 2 camere da letto, 3 saloni, 1 giardino e 1 soggiorno. Ecco una musica dall'incedere vagamente pop, dove le ritmiche sembrano facili da seguire, anche se a volte i registri si fanno più cupi e più ostici.
I trait d'union dei tre cd in questione sono dati dalla forza espressiva rinchiusa nei piccoli arrangiamenti per chitarra acustica/elettrica e voce, all'inizio relativamente semplici e arricchiti poi da massicce dosi di psichedelia, dall'amore per i fields recordings, da piccole intrusioni di battiti e percussioni, nonchè dall'ausilio di elettronica povera. Sam si avvale difatti, oltre alla strumentazione `folk classica`, di loop machines, effetti reverse, tastierine, filtri per la voce, e un particolare theremin (foto sensibile) costruito da un suo amico ingegnoso.
“Queezy Epiphany Coming Through The Wall: E` un cd sempre in bilico tra folk songs sghembe, cantautorato dalle melodie prettamente english e rumorismi di calda fattura, fiati e glokenspiel sparsi qua e là .
14 tracce che racchiudono l'inclinazione di Sam per ballate semplici, sincere e a volte infantili, un certo pop destrutturato in piena libertà , senza mai curarsi della 'bella forma', anzi spesso sfuggendola intenzionalmente, forzandone i connotati con inserti propri del mondo dell'elettroacustica, loopando piccoli interventi di pianoforte, qualche drone ostico, battiti di dita sul tavolo o veri e propri inserti di batteria completa. L'approccio alla materia del tipo `folk domestico` ricorda molto il progetto di Microphones (con esiti meno cupi), oppure alcune produzioni di Mugison.
Impossible sums è in perfetto equilibrio tra effetti di stampo sci-fi, ambientazioni decadenti un po` Pavement, un po` Folk Implosion e tenui distorsioni che disturbano e ammaliano allo stesso tempo.
And you note una filastrocca cadenzata, che non so per quale motivo, mi ricorda il nostro De Andrè dei primi anni '70, con l'incedere sempre più incalzante, in perfetto stile da cantastorie; the truth is fleeting è una specie di racconto/ballata scandita da un efficace colpo di timpano (quasi una sentenza), che ne ritma l'andamento insieme a sfumature di armonica e archi arpeggiati; una struttura che può sembrare minimale ma non lo è.
Out of, attacca con piccoli drones che pian piano si assottigliano e riappaiono in modo sempre più inquietante, per dar forma, poi, a una struggente ballata caratterizzata da arpeggi rarefatti, accordi di piano e una voce leggermente catatonica, per poi concludere con spazi aperti di psichedelia reiterata. P.s. Attenzione alla ghost track......un frullato di suoni indistinti su un bordone ricco di armonici.
“Stop Touching My Cat”: Altre 15 tracce per il nuovo progetto di Samuel, questa volta il nostro `menestrello` ha voluto farsi affiancare da altri compagni che via via son passati dalla sua `cameretta/studio`, affidandogli addirittura alcune sue canzoni.
Tra questi, qualche nome noto come Why? (scena hip hop Anticon), e altri che personalmente non conosco: Twocsinak, Freezepuppy, Audio whore, etc etc, hanno deformato, trasgredito, rielaborato le tracce dell'album “Queezy Epiphany Coming Through The Wall”, più alcune altre ancora inedite.
Il risultato è una vera espolosione di generi, dovuta appunto alle 1000 mani che hanno rimpastato il suono di Samuel (e ci hanno dato dentro come non mai). Difatti il disco scorre molto bene, e la commistione di tutti questi contributi incuriosisce, ipnotizza, spiazza.
In Stop Touching My Cat” tutto ciò che in passato risultava 'lineare' è 'sbeffeggiato' all'ennesima potenza, e sembra di rivivere il momento, ludico al massimo, che è proprio delle sessions di remix; difatti ne esce fuori ora un folk / hip hop sui generis, disturbato e devastato nei ritornelli, Note, ora una dance song che ostenta tutti gli ingredienti della new wave, The truth is fleeting, arpeggi e voci in reverse che si intersecano, accordi secchi, ritmiche a la Massive Attack, Out of, melodie di organi in loop, sequencers, carillon, e ritornelli di voci effettate, che rimandano a risvolti vagamente ipnotici.
In The wrong order il cantato estremo si aggrappa a piccole e sporadiche note distorte, con effetti horror; tutto questo anticipa una folk song, piuttosto breve, dove la ritmica verte sul gioco del dentro/fuori sincrono, una bella trovata!!!
Infine Ephiphany - the angela wright poliphonic hum mix" è una miscela esplosiva di ritmi e timbri accennati e distrutti sul nascere, clusters di pianoforte, grida in lontananza che di colpo lasciano il posto alla vera 'pop song' firmata Sam.
“Wrong Faced Cat Feed Collapse”: Con questo CD, nel 2005, Samuel Wisternoff `approda` in Italia, difatti la produzione è affidata a Tizio Sgarbi di Fooltribe, che si accorge con entusiasmo di avere una buona carta da giocare, tanto da promuovere questo misconosciuto gioiellino in lungo e in largo nei non facili circuiti indie della nostra italietta.
"Wrong Faced...” suona un tantino più rock e più composito rispetto al passato, ogni suono sembra più chiaro e forte, o meglio... più presente, è come se Sam avesse adottato una certa indole più sfrontata e diretta; non mancano certo le digressioni proprie dei due precedenti album, ma qui si assiste a un cambiamento nell'organico; difatti la sensibilità di Sam qui è stata affiancata da vari musicisti che ne modificano lo spirito compositivo sì, ma senza però occultarne la personalità .
Nei singoli brani, le percussioni hanno una valenza e una funzione più essenziale, dal momento che qui, non sono più accennate in loop, in piccoli intervalli più o meno regolari ma costituiscono la reale ossatura ritmica del pezzo.
Le trame sonore appaiono meno spensierate, più riflessive, più cupe e anche l' orchestrazione si ispessisce con strumenti a fiato, archi e cori femminili supportati da glitch, sporcizia e percussioni robuste, dando luogo a dinamiche nuove e impreviste, come nelle favolose Cat Track (he has no balls) e Geography (donkey dancing in the bath), o ancora in Idioty.
Alcuni episodi rimangono comunque intimi: Wears the Control dove tutto fa perno sulla voce distorta e le cadenze un po` western, o I got a bad, dove un riff 'autistico' di chitarra si alterna a rumori di fondo, e la voce ne segue l'itinerario intersecandosi in un ritornello sempre più fuori sincrono.
Riuscitissima Queezy Beliefs, dalla struttura che può ricordare una canzone medievale nei suoi ritornelli e nello strumentale che evoca un po` antiche sonorità , e nel finale, in cui il loop reitera il titolo accentuando la circolarità della composizione.
In questo CD l'uso del loop, quasi un collage sonoro, supera l'artificio tecnico per raggiungere una funzionalità espressiva che concilia l'unità dell'insieme del disco con la freschezza e la varietà dei singoli brani.
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