`Quando le cose invecchiano alle volte migliorano il loro sapore` (anonimo texano).
Son passati trent`anni da quando Jim Szalapski decise di andare a visitare il Texas con lo scopo di immortalare la scena musicale del paese.
Tra la fine del '75 e il gennaio del '76 venne registrato “Heartworn Highways”, film documentario che vide la luce in Vhs solamente nel '95.
Film culto, anche per la sua scarsa reperibilità , venne riedito in Dvd nel 2004 e ora, per celebrare il trentennale, viene stampato questo
Cd che raccoglie le registrazioni strettamente cantautorali del video.
26 pezzi dal vivo tra Austin e Nashville, colti nella loro intimità più vera. Guy Clark è sicuramente l'esponente di spicco del gruppo grazie
alle riletture di suoi classici come l'iniziale L.A. Freeway, mai cosi intensa, e ancora l'immensa That Old Time Feeling e una versione
embrionale di Desperadoes Waiting For A Train, ma anche Texas Cookin' e Ballad Of Laverne And Captain Flint.
Proprio la casa di Clack fa da sfondo a diverse registrazioni e porta al suo focolare gli allora giovanissimi Steve Earle, Rodney Crowell e
John Hiatt che partecipano al disco con alcuni pezzi che risultano essere tra le prime loro apparizioni.
Di questo gruppetto la canzone più toccante ce la regala Hiatt con la commovente preghiera di One for The One.
Steve Earle, presente con tre pezzi e ben lontano dagli esordi, lascia già intendere il suo potenziale sia nella più tradizionale
Darlin' Commit Me che nella corale Elijah's Church. La ritmata Bluebird Wine di Crowell non è assolutamente da meno anche se ha
l'arduo compito di precedere uno Steve Young ispiratissimo nella sua versione in crescendo di Alabama Highway.
Larry Jon Wilson, dotato di una voce profonda, ci propone una jam session ben poco acustica con la splendida Ohoopee River Bottomland
che scivola via magnificamente grazie alla complicità di un'armonica a dir poco magnetica. David Allan Coe punta prima sul lentone
I Still Sing The Old Songs per poi risollevarsi con la più riuscita ballata elettrica di River. Un po` di contorno è forse il pezzo di
Gamble Rogers che con The Black Label Blues se non cade di tono non fa neanche la differenza.
La vera essenza del disco va ovviamente ricercata in colui che meglio incarna lo spirito di ciò che canta ed è cosi che arriviamo a
Townes Van Zandt con i capolavori assoluti Waiting Around To Die e Pancho And Lefty.
Simpaticamente la chiusura del disco ci regala un'improvvisata Silent Night registrata la sera di natale del '75 a cui presero parte Guy Clark,
Steve Young, Rodney Crowell, Steve Earle, Richard Dobson e Jim McGuire.
Questo disco rappresenta l'essenza della musica americana odierna e ve lo consiglio come un barista di Nashville vi consiglierebbe del buon
whiskey invecchiato trent`anni.
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