“Flowers You Can Eat” è la terza uscita dell`emergente etichetta tedesca Schraum e presenta il trio Hotelgaste al debuto discografico. L`organico è composto dal clarinettista e alto sassofonista, Michael Thieke (qui anche alle prese con lo Zither), rinomato improvvisatore della scena berlinese (ricordiamolo nelle esperienze più jazz-oriented con il quintetto di Eric Schaefer) e personaggio già trattato su sands-zine per alcuni suoi ottimi lavori per la label portoghese Creative Sources; insieme a lui, i più misconosciuti Dave Bennett e Derek Shirley, canadesi ma ormai da anni a Berlino, rispettivamente alla chitarra e basso. Proprio ai lavori di Thieke usciti per la Creative Sources (in particolare l`ensamble Shwimmer o il suo recentissimo disco solo), è riconducibile il suono degli Hotegaste che segue quindi le improvvisazioni e le sperimentazioni introdotte dai vari Dörner e Nmperign, con una resa sonora però molto più vicina a certe esplorazioni digitali rispetto che a quelle analogiche, cosa che è, più che in altri, riconducibile alle caratteristiche di Thieke e alla scuola tedesca degli ultimi anni (vedi anche le recenti prove di Franz Hautzinger). Il trio gira a meraviglia, in equilibrio tra silenzio e rumore, stratificazioni sonore scuola AMM, e note che si alternano tra stridori e ricchi timbri percussivi (non lontanissimi da un altro ottimo trio di improvvisazione, americano in questo caso, i PSI). La componente elettrica/elettronica, complice gli inserti basso/chitarra, ha indubbiamente il suo peso nell`economia del disco e, in particolari frangenti, come i bellissimi suoni `dronati`, si direbbe quasi un folk astratto, di sleepy lady, sono addirittura fondamentali. E` la nuova scuola berlinese che si fa avanti, meglio di così si muore.
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