Solo poche lune or sono recensivo un disco della Bokanowski uscito circa due anni fa, ed ecco che lo stesso editore ci propone un altro CD tutto `nuovo`. Scrivo `nuovo` fra virgolette perché, com`è regola per tutta la recente produzione della musicista francese, anche in questo caso si tratta di materiale d`archivio; ma sarebbe un vero peccato se tanto oro finisse per rimanere sepolto fra la polvere di qualche cassetto dimenticato dagli dei e dagli uomini. Pour un pianiste, non essendo destinata a fare da colonna sonora alle realizzazioni cinematografiche del marito, si discosta da altre composizioni della Bokanowski e ce la presenta quale autrice tout court. Si tratta di una scrittura per piano (preparato e non preparato) e nastro magnetico che venne concepita su apposita commissione del pianista Gérard Frémy. In questa versione `di studio` preparata a Bourges, in occasione del 4° Festival Internazionale di Musica Sperimentale, il materiale suonato da Frémy seguendo le partiture della compositrice serve alla stessa per creare l`intreccio di temi, motivi e ritmi trasposto su nastro magnetico; ma esiste anche una seconda versione del brano adattata alle esecuzioni in concerto, in essa una partitura per pianoforte suonata in diretta si sovrapponeva a dei materiali precedentemente prefissati su nastro magnetico. Fin qui l`aspetto tecnico, chè poi la scrittura mostra un`autrice in grado di assorbire influenze che vanno da Erik Satie, Conlon Nancarrow e Béla Bartók, giù fino alla più ludica tradizione del piano-bar. Si tratta, quindi, di un disco appetibile per molti dei nostri lettori.
La Signora sta centellinando con parsimonia la pubblicazione dei suoi materiali d`archivio ed elude in questo modo qualsiasi rischio di saturare il suo pubblico.
Ma quanto tempo ancora, continuando di questo passo, dovremo sudare per mettere le mani su simili gioielli?
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