Autore disco: |
Shirley Collins & Davy Graham // Davy Graham // The Bunch |
Etichetta: |
Fledg`ling Records (GB) |
Link: |
www.thebeesknees.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 // 2005 // 2003 |
Titoli: |
1) Nottamun Town 2) Proud Maisrie 3) The Cherry Tree Carol 4) Blue Monk 5) Hares On The Mountain 6) Reynardine 7) Pretty Saro 8) Rif Mountain 9) Jane, Jane 10) Love Is Pleasin` 11) Boll Weevil, Holler 12) Hori Horo 13) Bad Girl 14) Lord Greggory 15) Grooveyard 16) Dearest Dear // 1) Leavin` Blues 2) Cocaine 3) Sally Free And Easy 4) Black Is The Colour of My True Love`s Hair 5) Rock Me Baby 6) Seven Gypsies 7) Ballad Of The Sad Young Men 8) Moanin` 9) Skillet (Good `n Greasy) 10) Ain`t Nobody`s Business What I Do 11) Maajan 12) I Can`t Keep From Crying Sometimes 13) Don`t Think Twice, It`s All Right 14) My Babe 15) Goin` Down Slow 16) Better Git In Your Soul 17) She Moved Through The Fair 18) Mustapha 19) Angi 20) Davy`s Train Blues 21) 3/4 A.D. // 1) Crazy Arms 2) That`ll Be The Day 3) Don`t Be Cruel 4) The Loco-Motion 5) My Girl In The Month Of May 6) Love`s Made A Fool Of You 7) Willie & The Hand Jive 8) Jambalaya (On The Bayou) 9) When Will I Be Loved 10) Nadine 11) Sweet Little Rock`n`Roller 12) Learning The Game 13) Let There Be Drums 14) Twenty Flight Rock 15) High School Confidential 16) La Bamba |
Durata: |
49:33 // 60:42 // 47:45 |
Con: |
Shirley Collins, Davy Graham // Davy Graham + sessiomen sconosciuti // Sandy Denny, Richard Thompson, Linda Peters, Ashley Hutchings, Pat Donaldson, Dave Mattacks, Dundee Horns (Roger Bell, Mollie & Mike Rosen), Gerry Conway, Ian Whiteman, Trevor Lucas, Tony Cox |
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padri e figli del folk progressive |
x e. g. (no ©) |
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Nell`articolo sul folk progressive scrivevamo di Graham come del musicista che aveva patrocinato la rinascita del folk inglese, ed ecco due ristampe che ci permettono di verificare quanto ciò sia veritiero. Le date originarie di uscita dei due dischi, il secondo e il terzo della sua discografia, sono controverse e si collocano fra il 1964 ed il 1965, con inversioni sulla primogenitura. Noi diamo per buone quelle riportate sulle ristampe e diamo la precedenza al disco con la Collins (Decca, 1964). Dietro ad un titolo così programmatico - radici folk, percorsi nuovi - si nasconde l`idea altrettanto progressiva di un uomo che vede il proprio patrimonio folk non tanto come una cosa da conservare quanto come una cosa da rinnovare attraverso la contaminazione con le nuove realtà e con le altre culture. Viaggiatore indefesso, Graham si porta appresso le sue esperienze, e queste emergono in una mescolanza di influenze che vanno dal jazz (c`è una cover di Blue Monk), al blues, alla musica indiana e a quella spano-arabica (le reminiscenze di Rif Mountain). La Collins, da par suo, si cimenta in alcune delle sue interpretazioni vocali più riuscite di sempre, anticipando molte tendenze a venire. Penso che Nick Drake deve aver respirato questo disco a pieni polmoni. E va detto, storicizzando, che nel 1964 Bob Dylan non aveva ancora pubblicato “Bringing It All Back Home” e neppure aveva creato quel can can, di cui s`è più volte narrato, al festival di Newport.
Con un titolo altrettanto programmatico - folk, blues e oltre... - la Decca pubblicò nel 1965 il secondo disco solista, considerando quello con la Collins come una collaborazione, di Graham. L`assenza della cantante mette in luce le indubbie carenze vocali del musicista, da un lato, ma contribuisce anche ad esaltare il suo personale e fantastico stile chitarristico. Uno stile che ha contribuito alla formazione di una stirpe di chitarristi inglesi - Bert Jansch, John Martyn, Nick Drake... - e non solo in ambito folk (fra gli altri metterei Jimmy Page e John McLaughlin). Basta ascoltare il primo brano, un blues di Leadbelly che viene tinteggiato con caratteri tipicamente indiani, per capire quanto egli fosse avanti rispetto alla schiatta dei bluesmen britannici. Il disco contiene numerosi brani blues e folk rapiti a varie tradizioni, che vanno dai monti Appalachi (Skillet) al Marocco (Maajan), più qualche gemma ripresa dal repertorio dei suoi contemporanei (Don`t Think Twice, It`s All Right di Dylan e Better Git In Your Soul di Mingus). C`è anche la Black Is The Colour of My True Love`s Hair che in quegli stessi anni veniva reinterpretata da Patty Waters e Kathy Berberian (bella compagnia, eh!!!)... e anche se la sua versione scompare, se confrontata alle altre due, fa lo stesso. E fa lo stesso anche se a volte Graham azzarda troppo, come quando in Moanin` si lancia in uno `scat` al di sopra delle sue possibilità . Quest`uomo va conosciuto ed amato per i suoi (tanti) pregi e al di là dei suoi (pochi) difetti. La ristampa in CD contiene anche due brani tratti da un EP della Decca targato 1963 e altri quattro tratti da un EP della Topic risalente allo stesso anno.
Ho deciso di inserire in questa recensione anche la ristampa leggermente più vecchia di un disco che, al contrario, è un po` più giovane, l`originale essendo stato pubblicato dalla Island nel 1972. L`ho ritenuto pertinente perchè “Rock On”, al di là del fatto che è stato ristampato dalla stessa etichetta degli altri due, è il figlio naturale delle concezioni illuminate di Davy Graham. I `mucchiettari` in questione altri non sono che alcuni leoni del folk progressive (praticamente i Fotheringay, quasi al gran completo, più altri musicisti del giro Fairport / Steeleye Span / Albion Country Band e quel Tony Cox che abbiamo incontrato come produttore dei magnifici Trees) dediti alla rilettura di alcuni classici de rock`n`roll. Un divertissement, penserete. Certo, ma maledettamente riuscito. E` estremamente piacevole sentire Trevor Lucas nelle vesti di Elvis e Richard Thompson (guardate nella foto qua sotto che sbarbatello era) in quelle di Jerry, così com`è piacevole sentire la solitamente pacata Linda Peters lanciarsi in una versione sbarazzina de La Bamba e la Denny prestare il suo splendido respiro alle canzoni di Buddy Holly. Questo disco getta una luce ancor più fulgida sul periodo del folk progressive e sui suoi musicisti che, volere o no, erano cresciuti al ritmo lascivo del rock`n`roll. Un ritmo che non li avrebbe mai lasciati, neppure nel contesto delle loro esperienze più canoniche, se è vero che Sandy Denny e i suoi Fotheringay amavano infiammare le platee rifacendo brani di Chuck Berry & Co.
Due righe di chiusura per elogiare l`operato della Fledg`ling Records che, a piccole tappe, sta riportando alla luce tutte le gemme del folk inglese. Fra i gioielli del suo catalogo, oltre a numerose ristampe, ci sono anche gli splendidi cofanetti antologici dedicati alle muse Shirley Collins e Sandy Denny. Folk roots, new routes.
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