Dopo aver pubblicato diversi lavori di matrice fondamentalmente dark-ambient con il suo più noto progetto Ornament, per etichette come Oktagon, Blade e Afe, torna di nuovo Davide Del Col, questa volta in compagnia di Fabio Volpi, a proporre sonorità e atmosfere d'impronta completamente diversa, diametralmente opposte direi rispetto alle situazioni scure e sotterranee, talora contaminate da venature industrial, che avevano caratterizzato i propri precedenti lavori a nome Ornament.
Echran è un progetto musicale completamente nuovo, e questa volta ai synths di Davide Del Col va ad affiancarsi dunque il contributo di Fabio Volpi (voce e programming).
Elemento chiave e permeante della musica degli Echran è una estrema, esibita, e sintetica glacialità , descritta attraverso suoni elettronici freddi e taglienti (un po' tipo primi anni '80 aggiungerei...), loops e pulsazioni alienanti e ripetitive, solo in parte attenuata dalla ricorrente presenza della voce 'umana' recitante in lingua francese di Fabio Volpi (ben integrata nel contesto, ma in realtà non certo 'calda' nè 'rassicurante' per timbrica e trattamento ...) e da rari momenti in cui le masse sonore sembrano voler condurre al di fuori da questa sorta di glaciale universo sintetico, trovando attimi di maggiore 'calore' e 'umanità ', destinati però in tempi relativamente brevi ad essere 'risucchiati' negli ingranaggi meccanici e sterili di un 'cyber-world' controllato da microchip e flussi infiniti di informazioni in formato binario...
Un CD di pura elettronica, davvero molto particolare, interessante e ben realizzato, ulteriormente valorizzato da una buona qualità del suono, che appare sempre molto curato, dettagliato, 'aperto', e ricco in 'presenza' e dinamica.
E` certamente nel coinvolgente brano introduttivo Erste, nell'emozionante e ben congegnato Reder at 4:30, e nell'articolato e altrettanto emozionante brano conclusivo Several, che trovo i momenti di maggior pregio e fascino di questo CD, mentre è invece nel suono e nella forma di alcune linee di basso sintetiche in loop presenti nel brano Monitor b, riprese in forma analoga ma stavolta più gradevole anche in En avoid, che rilevo invece alcuni attimi di cedimento.
Ben lungi dal voler considerare comunque oggettiva questa mia ultima osservazione, che tra l'altro riguarda piccoli dettagli e sfumature il cui giudizio è fortemente influenzato dall'interpretazione personale e dal mero gusto soggettivo di chi ascolta, concludo ribadendo cha si tratta di un CD di gran pregio e interesse, consigliato soprattutto a chi apprezza un elettronica molto fredda e 'sintetica', 'lavorata' su alte frequenze, loops, suoni squillanti, nitidi e dettagliati, d'impronta generale un po' ipnotico-osessiva ma senza voler 'sprofondare' nella noia, nella banalità , nè nella ripetitività estrema...
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