Scarse le notizie abbrancate in giro - per via web e non solo - testimoni dell`attività artistica e `operativa` - con una classe da sicuri outsider - concretizzata dalla coppia di musicisti che risponde ai nomi di Sonic Pleasure e T.H.F. Drenching.
Tra le rarissime voci corse nei corridoi ombrosi dell`improvvisata radicale, più oltranzista e `punk` che ci sia, si viene a conoscenza di un loro passaggio mirato per vie capitoline; i due sono stati protagonisti di un live, spalla a spalla, inserito nel variopinto programma della seconda (fantomatica quanto interessante) “Conferenza Internazionale di Zappologia Esemplastica”: in cui tutti i partecipanti, invitati a prendere parte, cimentano il loro gusto per le musiche di Zappa, dando respiro ad opere/performance/improvvisazioni dove il trait d`union e la forma mentis traggono linfa vitale dall`opera di Frank.
Valicata questa parentesi su due figure poco note, approdiamo all`altro componente del trio che, nella fattispecie di Mick Beck, non credo getti ulteriore curiosità ai lettori, vista la sua vecchia militanza nel circuito Discus-siano di Martin Archer e l`estesa vicinanza alla scena improv-jazz di Sheffield - e britannica in generale.
Proprio un bizzarro accostamento di strumenti, quello che viene realizzato dai tre: fagotto, sax tenore, dictaphones, voci, flauto e mattoni, quest`ultimi, suonati nel vero senso della parola dalle mani-animiste di Sonic Pleasure.
Un terzetto che appare giovane nella vita e nelle idee il cui merito è quello di unire, in modo bilanciato ed originale, attimi di micro-improvvisazione zen con frangenti più grezzi ed informali. Getti di lontana e naturale Animist Orchestra (l`indimenticabile combo guidato dal californiano Jeph Jarman) si infiltrano qua e là : negli interstizi corrosi di For Sue, con dei curiosi dialoghi di jazz o nella title track, con scampoli di improvvisazione scombinata ed a larga presenza di oggetti percossi. I quattro momenti distaccati di Case Study aiutano ad intercettare maggiormente la verve de-frammentata del trio, ma anche il loro versante `astratto`, del quale si coglieranno forti spunti durante il solo di flauto stemperato del no.4 che emana in forma latente scampoli di suono ispirato all`Oriente.
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