Autore disco: |
Å |
Etichetta: |
Die Schachtel (I) |
Link: |
www.die-schachtel.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) My memory is like a film. That is why 2) I am really good at remembering things, like the conversation I have written down in this book, and what people were wearing, and what they smelled like, because my memory has 3) a smell track which is like a soundtrack. And when people ask me to remember something I can simply 4) press rewind and fast forward and pause like on a video recorder, but mor like dvd because I don`t have to rewind 5) through everything in between to get to a memory of 6) something a long time ago. And there are no buttons, either, because 7) it is happening in my head |
Durata: |
38:32 |
Con: |
Stefano Roveda, Andrea Faccioli, Paolo Marocchio, Xabier Iriondo |
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un disco importante per più di un motivo |
x e. g. (no ©) |
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Questo è un disco importante a prescindere dalla sua qualità che, come poi vedremo, è più che buona. E` un disco importante perchè rappresenta l`ingresso della Die Schachtel, che fino ad ora si era occupata di ristampe e produzioni d`archivio, in quella ristretta cerchia di etichette italiane dedita alla promozione della musica sperimentale contemporanea. Un nuovo marchio attivo e attento, all`interno di un panorama in fermento che ne ha davvero bisogno, è veramente una cosa di cui si sentiva la mancanza. Sappiamo che il team milanese si è già fatto un nome a livello internazionale per merito di una produzione oculata e di ottima qualità , e questo dovrebbe essere già un buon lasciapassare per la produzione futura, ma in ogni caso ci sentiamo in dovere di porgergli un sincero `in bocca al lupo`.
Ad ascoltare le primissime battute, ed anche qualche sprazzo successivo, questo potrebbe sembrare un disco dei Melvins, ma quasi subito il gioco si svela diverso e mostra un progressive che può trovar riferimento nei Soft Machine come negli AMM o nei Pink Floyd, ma nel quale si sentono soprattutto gli echi di uno dei gruppi più importanti di quella che fu la versione tedesca di quel genere, i Faust. Di questi ultimi, in particolare del loro primo LP, è riproposto il gusto per l`assemblaggio a 360 gradi, la capacità di dare un`identità unitaria a momenti sostanzialmente diversi quali possono essere un incedere di pifferi scoglionati, una melodia carpita alle corde da un archetto, una danza tribale di percussioni e una tenue aria minimale solfeggiata sulla tastiera del pianoforte... e poi le chitarre, gli oggetti e il crepitare dei corpi elettrici vivi. Materia in bilico, com`è nella regola del progressive migliore, e tenuta miracolosamente sul filo del rasoio evitando scivoloni nel kitsch più volgare e nello sperimentalismo più inconcludente. E il disco, anche se è frazionato in più brani, in realtà sembra concepito come opera unica e inscindibile, tant`è che i vari titoli sono stati ottenuti semplicemente suddividendo in più parti un passo letterario tratto da “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon. Ma forse la scelta del titolo vuol suggerire qualcosa di più: che il disco va ascoltato alla stessa maniera in cui si legge un racconto o si guarda un film. A tratti è presente l`ombra di una voce, ancor più illusoria di quella dei furono Starfuckers in “infrantumi”, ma l`esordio di questo ensemble altoatesino può essere considerato un`opera essenzialmente strumentale, un intenso compendio tratto da circa due ore di improvvisazioni effettuate fra le pareti di uno studio. E non sarebbe tutto perchè il disco offre molto di più, anche se qui è impossibile narrare ogni minuzia, rispetto alle calugini più evidenti di cui s'è detto.
Ad aiutare gli Å nel rush finale ci hanno penato due individui ben noti ai nostri lettori: Giuseppe Ielasi e Xabier Iriondo. Il primo si è occupato della masterizzazione e il suo intervento può aver giocato un ruolo significativo nella qualità sonora finale. Per quanto riguarda il secondo - sono accreditati a lui gli arrangiamenti, i trattamenti ed il mixaggio finali - può essere ben considerato come un quarto componente del gruppo. La consistenza del lavoro di Iriondo, che non è dato conoscere, può addirittura portare a porsi dubbi e domande sulla reale validità del terzetto. I lettori potranno appurare questa validità direttamente, dal momento che gli Å si stanno esibendo in una serie di concerti, ma anche se i tre musicisti dimostrassero di non essere all`altezza di quello che si intravede nel CD, il valore di quest`ultimo non ne sarebbe comunque sminuito. Davvero un bel lavoro.
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