Autore disco: |
Caboto |
Etichetta: |
Fratto9 Under The Sky Rec (I) |
Link: |
www.fratto9.com www.cabotoband.net |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) disarchitecture / glass elephant goes downtown 2) hassan i sabbah 3) hidden or just gone 4) wake up okapi 5) always remember that sex is deep poison 6) death inspired by a kiss 7) canedineve 8) timor est 9) happy end with rabbit |
Durata: |
48:12 |
Con: |
Stefano Passini, Marcello Petruzzi, Nazim Comunale, Alessandro Gallerani, Marco Bianciardi, Dolores Zerbini, Alessio Crotti |
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raffinato |
x Alfredo Rastelli |
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I Caboto li potremmo considerare dei veterani della scena musicale italiana, visto e considerato che sono già in pista da più di un lustro e al il terzo disco ufficiale. Tra l`altro hanno sempre conseguito buoni risultati confermati anche da questo nuovo lavoro che rileva come il gruppo prosegua nello sviluppare un proprio percorso personale che speriamo tutti li porterà lontano. Personalmente mi sarebbe piaciuto se il gruppo avesse continuato negli sperimenti e nell`improvvisazione delle session “freeboto” che qualche tempo venivano pubblicate aggratis in formato mp3 sul loro sito, ma non posso dire che me le fanno rimpiangere. In questo nuovo disco registriamo un raffinamento delle strutture, del suono e delle atmosfere (cosa che per altro hanno sempre inseguito nei loro dischi in studio). E` un gruppo che si troverebbe benissimo a Chicago così com`è inserito perfettamente tra il rock e il jazz di quella città , tra Tortoise, e la Chicago Underground nelle sue varie manifestazioni. Del rock mantengono la potenza, la compattezza del suono (le chitarre, la solidità ritmica); del jazz (meno davisiano del solito), il fraseggio, il respiro, le aperture, e le atmosfere (ottimo il lavoro del piano elettrico). A questo aggiungiamoci il fatto che non si sono fatti mancare nemmeno la voce che più di una volta esce convincentemente fuori (mutuando certo prog-psidechelico inglese, i King Crimson vengono fuori qua e la: ascoltare hidden or just gone e timor est), ed eccoci davanti un disco piuttosto `atipico` nel genere nonchè ottimamente suonato.
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