“Sisyphus” è un disco oscuro. Ma se il titolo e il luogo in cui è stato registrato - Nightmare Castle e dintorni - potrebbero far pensare ad un dark esoterico e maligno, l`ascolto svela invece un`ombrosità tipicamente interiore che, probabilmente, è il frutto di un`attitudine volta a raccogliere il dolore. N`è una dimostrazione Joelma`s Burning, una delicata dedica alle 188 vittime dell`incendio al grattacielo Joelma di São Paulo avvenuto nel 1974. La delicatezza e la melodiosità sono comunque una caratteristica di tutte le undici piste che, seppure separate, scorrono come fossero altrettante sezioni di un unico indivisibile. Pacione ha utilizzato registrazioni naturali, campioni di suono e tastiere e, elaborando il tutto al calcolatore, ha creato queste strutture sonore sontuose, corali e solenni. Certamente in “Sisyphus” non c`è nulla di particolarmente personale od originale, ma va comunque elogiato l`autore per aver dato vita ad un`opera priva di sbavature e indecisioni. Non si tratta di un genere in grado di farmi impazzire, ma ritengo che abbia comunque un suo pubblico (neppure poco numeroso) capace di accogliere il CD in questione a braccia spalancate.
Non credete?
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