Che nell`aria ci sia qualcosa di strano lo si avverte da tempo. L`insofferenza nei confronti di questo nuovo medioevo spinge ad azioni sempre più radicali.
Hardcore d`altri tempi, nello spirito e nell`impeto. Craig Clouse ha un passato in svariate bands hardcore d`oltreoceano, Crown Roast, Negative Step, Hammerhead..
Texano d`origine prende l`aereo e vola a Londra, dove le Breeders gli chiedono di tirare insieme un gruppo che le supporti in un concerto segreto e lui forma i Todd. La storia poi prosegue come le solite belle favole: dal vivo fanno un macello, non si può restare indifferenti, il cammino in continua ascesa li porta tra il 2002 ed il 2004 su palchi di tutto rispetto (tra cui l`All Tomorrows Parties nel 2004, l`edizione curata da Mogwai-Tortoise-Shellac), il loro primo, omonimo EP si piglia il massimo dei voti su Kerrang e il solito `qualcuno` (Steve Gullick nella circostanza) li raccomanda ai tipi della Southern che nel 2004 li mettono sotto contratto.
Due chitarre, basso, batteria, una tastiera, percussioni, voci.
Ora, il disco oltre ad essere estremo e violentissimo è pure fatto bene. Radicale e sporco, gonfio di lividi laddove non è emorragia di volumi, la batteria presa a legnate, la voce a sassate, profusione di riff chitarristici, alcuni virtuosismi heavy salvati da una saturazione che scampa dal rischio del mero esibizionismo tipico del genere. Tutto sembra racchiuso in una botte scaraventata da una rupe, con inevitabile schianto finale. Sporco, sporco, sporco come poche cose, sporco e devastante, si sentano Council Member una muscolosissima cavalcata noise, il brano più lungo, che fila via come un treno, anche le gocce di sudore sono in overdrive, o la più quadrata Comes To Your House , una specie di marcia dei brividi.
Anche quando si `rallenta` ( To Do List ),c`è sempre la presenza di un disturbo incontrollato che alla fine prenderà il sopravvento, ed i presagi sono confermati dal trittico finale, una miscela letale di industrial noise selvaggio in continua escalation.
Molto difficile produrre effetti così efficaci in una registrazione, per questo ho apprezzato molto il disco. Immagino una forte predisposizione al live, se ne dice un gran bene, le orecchie sono pronte.
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