E` difficile scrivere di un grande disco storico senza cadere nel trito, molto più semplice recensire un disco mediocre ma nuovo di zecca. E` questo il motivo, antipatia per i `pappagallismi`, che mi fa preferire una breve notizia, anzichè un`intera recensione, a segnalazione di materiale classico che viene ristampato. E, tuttavia, a volte è tale l`attesa per una ristampa che è impossibile esimersi dal sintetizzarla un po` più diffusamente. `La topografia dei polmoni` venne originariamente tracciata nel 1970 come capitolo d`apertura del catalogo Incus. Il disco non era mai stato riedito a causa di dissapori fra i musicisti e solo adesso, dopo la morte di Bailey, Evan Parker lo ripropone anche come omaggio al genio dello scomparso chitarrista. Questa ristampa, siccome il master originale sembra essere andato perso, è stata rimasterizzata da una copia giapponese in vinile ancora intonsa. Il CD contiene anche due inediti provenienti da alcuni nastri analogici sopravvissuti all`incuria degli uomini e degli anni. Quindi, storicizzando, siamo agli albori dell`improvvisazione radicale europea e in presenza degli alfieri di due scuole, quella inglese e quella olandese, e vi è pure il tentativo di rapportarsi anche alla terza scuola basilare tramite una dedica ai due `Pietri` di Germania. Il disco impressiona per la grande maturità `collettiva` mostrata dai tre, con il folle Han Bennink che si concede poco spazio per gli scherzi e il misantropo Bailey pienamente a suo agio nell`impostazione di un gioco di squadra. Se il titolo fa indubbiamente riferimento alle acrobazie di Parker non può comunque sfuggire come le stesse fluttuazioni del batterista e del chitarrista abbiamo molto a che fare con il respiro. E` l`improvvisazione stessa che, in fondo, è il respiro dei suoni ed è anche il loro sangue. Ascoltatevi innanzitutto Dogmeat e For Peter B & Peter K e scoprirete come ogni presunta cerebralità e freddezza non siano altro che un frutto del solito deplorevole luogo comune. “The Topography Of The Lungs”, ad anni di distanza, rimane una grande lezione d`improvvisazione il cui ascolto è consigliato a tutti, e soprattutto ai musicisti che oggi si muovono in tale ambito.
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