Per discutere sull`indole affiatata della musica di Carla Marciano dobbiamo salpare l`ancora della nostra recensione dal glorioso John Coltrane. Fu proprio la giovane fiatista e compositrice jazz campana ad uscirsene, giusto qualche tempo fa, con un full lenght-debutto con cui svelava tutto l`affetto e l`affinità elettiva, covata in anni di studio e ascolto, per il sassofonista della North Carolina.
“Trane`s Groove”, il titolo-omaggio del cd, venuto alla ribalta per la Black Saint la quale, anche oggi, va a firmare la produzione di questo secondo capitolo.
Riferire sui tratti estetici di questa musicista che, prima di approdare al sax, segue clarinetto presso il conservatorio di Salerno, è cosa assai semplice, visto il suo slancio `olimpico` (e convinto!!!) verso i colori caldi della musica afro-americana; e con ciò non solo per la stretta di mano con la spiritualità di Trane, ma anche riguardo due sassofonisti, ad esempio, che figurano con peso dalle note di Carla: Charlie Parker ed Eric Doplhy.
Ricapitolando, dinanzi scoviamo un`accezione dei ritmi, energicamente Black, l`attenzione alla scrittura modale, il legame binario con le avanguardie e con la tradizione: di ciò ne diventa testimone lo stacco iniziale di Far Away, che basa il proprio ingresso sulle note notturne di uno storico standard, quale Cheek To Cheek.
La struttura con cui viene formato e firmato “A Strange Day” è quella del quartetto: alto e sopranino per Carla, Alessandro Lo Corte al pianoforte e la sezione ritmica, divisa tra Aldo Vigorito al contrabbasso e Gaetano Fasano alla batteria.
Analizzando un po` per sommi capi, buona parte del cd, si è condotti da una brezza inebriante per strade e paesaggi diversi: si gusta l`aria turbinosa di Dance Of Mind - con un esaltato scuotimento dei fiati in chiusura- alla già nominata aria retrò di Far Away... dalle cadenze metropolitane di From Where, firmata dal solo Lo Corte, alle arie un po` `impettite` della title track... dai colori aromatici di Around Steps agli schemi romantici di I Try To Remember e via dicendo...
Ci accorgiamo che il presente riserva un posto maggiore alla composizione personale della talent scout, la quale pone il suo nome quasi sotto tutte le composizioni presenti.
L`atmosfera mediterranea non va vista solo come solo sfondo fisico alla registrazione di “A Strange Day”, ma come fattore di influenza determinante nel carattere dei musicisti e della scrittura... `tutta`.
Ho letto da qualche parte che Salerno stia da, diversi anni ormai, sfornando una serie di jazzisti di altissima qualità , una fabbrica di nomi che di sicuro ha avviato un proprio discorso, quasi una decina d`anni fa, attraverso i fratelli Deidda ed il loro riscontrato successo.
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