Arrivati al quarto full-lenght vero e proprio, gli OvO ottengono quello che tutti noi stavamo aspettando (o meglio ci eravamo augurati): l`attenzione di un`etichetta importante, forse attualmente, la più in vista nel panorama indie statunitense e quindi mondiale, ovverosia la Load records. Anni e anni di concerti suonati ovunque, di sudore versato, di sacrifici fatti, di viaggi al limite del possibile, nonchè di svariati dischi e collaborazioni (in definitiva, di una vita votata all`attività on the road), hanno dato il loro frutto. L`attenzione dell`etichetta di Providence verso gli OvO conferma due cose: la qualità della band italiana e la bontà della label che dimostra non solo di avere ancora i colpi in canna ma anche di saperli bene utilizzare; non adagiarsi sugli allori e mantenersi sempre vigile non è da tutti e la Load va sicuramente elogiata per questo. Anche se questo approdo ad un`etichetta rinomata, ai miei occhi, non è ancora abbastanza (per quello che gli OvO si meriterebbero), è comunque una tappa doverosa e una soddisfazione che i nostri si dovevano togliere.
“Miastenia” riprende il discorso da dove lo avevamo lasciato (cioè il precedente lavoro “Cicatrici”) completando innanzitutto quel percorso d`intimità intrapreso in quella occasione: Bruno Dorella e Stefania Pedretti si chiudono a riccio escludendo ogni tipo di collaborazione e/o intervento esterno, anche il più minimo. In seconda battuta, pezzi come anime morte, fobs unite e mammut ripropongono veloci assalti hardcore uniti alla potenza che sappiamo (tornare a “Cicatrici” ma anche all`album “Vae Victis”); basterebbero queste tracce a testimoniare la potenza del suono OvO e invece Bruno Dorella sfodera in voodoo un bel po` di arti nascosti, producendosi in una cavalcata drummatica straordinaria, su cui si innesta lo sviluppo dell`elemento psycho messo in scena dalla voce e dal linguaggio alieno di Stefania; questa tensione emotiva è poi il leit-motiv anche di coco, splendida nenia condita da allucinanti squarci sonori.
Se poi non riuscite a spiegarvi la scelta di un titolo come “Miastenia” (che, per inciso, è una malattia che colpisce le sinapsi neuromuscolari e causa debolezza), ascoltatevi allora la jam omonima posta alla fine dell`album che da sola copre più di mezzo disco, in cui gli OvO fiaccano letteralmente l`ascoltatore con ritmi `pensati` e pesanti, proposti con quella lentezza greve da far invidia a gruppi come Melvins.
Il quarto disco degli OvO rappresenta l`equilibrio perfetto tra il lato più oltranzista e quello più cerebrale e `sfumato` della band che mai come in questo caso colpisce per la straordinaria intensità prodotta: basta tendere l`orecchio alle già citate coco (un suono e una produzione davvero eccellente), voodoo (arricchita dal violoncello) e rio barbaira (meravigliosa ballata con tanto di armonica) per rendersene conto. Uniti formano il disco perfetto.
|