Dell`etichetta berlinese Schraum abbiamo già parlato in occasione della recensione dell`ottimo disco di Hotelgaste. Ci torniamo adesso vista la nuovissima uscita dello straordinario duo The Same Girl, già trattato su sands-zine al momento dell`uscita del loro primo disco (era un live), approfittando anche per recuperare le prime due uscite del catalogo dell`interessante label, entrambe del 2004. Cominciamo dunque dal primo omonimo dei Kainkwatett, trio formato da Antoine Chessex (sassofono), Axel Haller (basso) e Torsten Papenheim (chitarra), fondatore dell`etichetta con lo stesso Axel Haller e Merle Ehlers. Tenete presente che l`approccio alla materia qui non è monotematico ma segue l`ispirazione del momento. Troverete quindi sia improvvisazioni di stampo jazz, dalle parti della Incus e affini, (5:11; nordschwimmer) sia quelle più marcatamente avanguardiste (4:42; 6:48), dunque con il sassofono che produce soffi e sbuffi, e chitarra e basso a cui viene dedicato un trattamento a base di battute percussive e corde grattugiate. Un gruppo e un disco ispiratissimi.
Torsten Papenheim è parte anche del duo Rant, insieme al batterista Merle Ehlers. “Seumsund / Sundseum” è radicalmente diverso da “Kainkwatett”, sorprendente ed inaspettato per quanto sia lineare. Chitarra pulita e percussioni calibrate e questo è tutto. Certo l`improvvisazione è ancora alla base del loro metodo di lavoro, così come l`intento di aggirare le forme classiche della canzone è ancora la molla che li spinge ma il risultato è certamente più vicino al rock (scuola Chicago anni 90, si torna sempre là ) di quanto ci si potrebbe attendere. Che siano gli episodi più rock (rundstrom; sudwasser, memorie di A Minor Forest) o quelli più tendenti al folk (wo wind sind, lass das schon; immaginate dei Gastr Del Sol elettrici), si tratta comunque di improvvisazioni sempre coinvolgenti e interessanti.
Veniamo adesso al piatto forte: trattasi del nuovo disco del duo dei The Same Girl, composto dallo svizzero (ma residente a Berlino) Gilles Aubry (che insieme agli stessi Torsten Papenheim e Antoine Chessex ha pubblicato quest`anno un gran disco per la Creative Sources, nonchè a capo della label SoundImplant) e l`inglese (ma residente in Svizzera) Nicolas Field, percussioni, membro di Le Doigt De Galilée. “Spare Parts & The Ideology Toolkit” è composto da improvvisazioni di computer e percussioni con l`aggiunta di una serie di estratti da field recordings raccolti in giro tra Russia e Croazia che hanno avuto il pregio di riuscire al meglio a fare da coagulante tra le varie tracce. Il suono che ne esce è graffiante ed ostico ma tutt`altro che indigeribile: il computer è filtrato attraverso gli amplificatori per basso e chitarra e ciò spiega il perchè questo disco ricordi a pelle le produzioni free jazz più oltranziste. Sono infatti improvvisazioni fisiche e libere ma mai fine a se stesse. Per intenderci, sono una versione meno avanguardista e più free dei Furt: chi ha apprezzato le scorribande di questa band sappia che qui troverà pane per i propri denti, se non addirittura di meglio. Ottimo.
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