Gli svizzeri Luescher, Studer e Kaeppeli colpiscono nel segno con questo omaggio alla musica del loro connazionale Urs Voerkel (1949-1999). I tre musicisti dovrebbero essere noti ad almeno alcuni dei nostri lettori, se non altro perchè l`accoppiata Studer / Kaeppeli ha recentemente fatto parte dei Day & Taxi. La formula è tipicamente tradizionale, un trio pianistico, e tradizionale è pure l`utilizzo degli strumenti, eppure la musica è spesso improntata da una certa libertà armonica e strutturale. Il modello è laicamente bilanciato fra composizione e improvvisazione, e così avviene che i tre aggiungono continuamente 'del loro' alle composizioni di Voerkel. E` comunque bene soffermarci un attimo sulla loro personalità e sul loro stile, soprattutto su quelli di Luescher, un pianista nel cui tocco l`ispirazione monkiana cozza amorevolmente con un limpido savoir-faire alla Bill Evans. Freddamente viene da pensare che il pianista è ben sorretto da un contrabbassista debitore di Gary Peacock, specialmente quando giostra con l`archetto, e da un batterista che non è sfuggito alla strage di cuori fatta in Svizzera da Paul Motian, e questo è vero, ma è altrettanto vero che il terzetto insaporisce il tutto con una dose di personalità non indifferente. La personalità del trio trova conferma, se ce ne fosse bisogno, nell`evidente assenza di frattura fra i brani di Voerkel e The Peacocks, che porta invece la firma di Jimmie Rowles (un pianista storico che lavorò con Lester Young e Chet Baker). Un altro aspetto da apprezzare è l`amalgama dei tre, riscontrabile in ben poche formazioni di importanza storica. Accanto a questo impasto ineccepibile, e accanto alla profonda sensibilità di Luescher, metterei la risoluzione e di Studer (sentitevi com`è incisivo nelle linee ostinate di News 1-3) e la fantasia di Kaeppeli, che sui tamburi sa passare dal sospiro alla deflagrazione. Un disco di jazz `classico` come questo, che possieda tanta intensità e tanta freschezza, con questi lumi di luna è una cosa più unica che rara.
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