Perdonate questo nuovo assemblaggio, lettori da una parte e musicisti dall`altra, ma mi trovo dinnanzi a tre dischi meritevoli tutti di una menzione speciale e gli spazi a disposizione per farlo sono quelli che sono. E poi, o per via dei musicisti coinvolti o per via dell`etichetta discografica, una traccia in grado di unire i tre dischi esiste sicuramente. Basta cercarla.
Glaciale, nitida e scientifica, la musica di fhievel era la più `nordica` fra quelle prodotte in Italia. Questo nuovo disco, che giunge dopo due CD-R autoprodotti ed un terzo CD-R licenziato dalla defunta S`agita Recordings, mostra un`evoluzione, da intendere non tanto come una crescita - fhievel è un musicista nato già adulto, qualche secolo fa avremmo parlato di `enfant prodige` - quanto come un piccolo spostamento nello spettro dei modelli espressivi. Tale spostamento, direi, non è determinato tanto dal cambiamento dei punti d`osservazione o di quelli osservati quanto dall`ottica utilizzata che, in precedenza, poteva essere definita come micro mentre adesso è decisamente macro. Innanzi tutto è presente un più marcato aspetto compositivo, e questo comporta in parte l`abbandono di un`ottica ultra-minimale in favore di costruzioni che prevedono la sovrammissione e l`intreccio di differenti punti e linee sonore, mantenendo comunque un tratto distintivo definibile come `eleganza`. V`è poi un più ampio utilizzo di suoni lunghi, e questi continui vanno a riempire i vuoti tipici della vecchia parcellizzazione, con un mood che si fa più `concreto` rispetto all`astrazione precedente; e pure si tratta di una concretezza non riferibile tanto ai materiali utilizzati quanto ad un suono che riesce ad evocare situazioni vissute, magari non quotidiane, ma comunque vissute: il passaggio di un treno, una folata di vento, lo scalpiccio di passi o di ruote su un selciato, un coro di cicale, una porta che si chiude, sassi che rotolano.... Va rilevato anche il senso di movimento che fhievel è riuscito ad imprimere ai suoni, sia per quanto riguarda la dinamica interna ai suoni stessi sia per quanto riguarda la dinamica vista in un`ottica più complessa da riferire all`intera scultura sonora. Ma quello che più avvince, infine, è l`alzarsi occasionale di una nebbia mistica che toglie al lavoro quel tanto di scientificità sufficiente a renderlo un po` più passionalmente mediterraneo. “Le baptªme de la solitude” è una realizzazione importante, sia per il musicista sia per la musica sperimentale italiana, anche perchè esce per un`etichetta canadese, seppur piccola, e allarga così a quattro il numero dei dischi 'italiani' pubblicati recentemente da quelle parti.
Altrettanto importante, se pure per motivi diversi, è il “Free For(m) Rimbaud” di un ensemble acustronico che vede coinvolto, nelle sue fila, anche lo stesso fhievel. E` importante innanzi tutto perchè realizza l`incontro, sulla carta piuttosto improbabile, fra due scuole diverse quali sono quella elettro-elettronica e quella di origine improvvisativo-jazzistica. Ed è importante perchè in mezzo a due coppie consolidate, quali sono quelle Bergero-Sigurtà e Laforgia-Mariani, si inserisce un terzo incomodo come Punck che, se non mi sbaglio e almeno discograficamente parlando, supera per la prima volta lo scoglio della situazione collettiva. Si obietterà che il musicista ravennate ha dalla sua una pratica concertistica, e magari pure improvvisativa, ormai consolidata, ma è indubbio che stare da soli o in compagnia su un palco sono due cose affatto diverse. E “Free For(m) Rimbaud” è proprio questo: la manifestazione dell``accidente` collettivo e il conseguente piacere di suonare assieme; e se per i due musicisti pugliesi si tratta di pane quotidiano, certo che sì, altrettanto non può essere affermato per quanto riguarda i tre manipolatori elettroacustici. Improvvisazione allora, o quanto meno improvvisazione strutturata, e quanto viene perso in `eleganza` è recuperato in feeling, ritmo, libertà , joy de vivre... . Il disco, registrato dal vivo a “Blog On Rimbaud”, è quindi un lavoro molto `fisico`, a partire dall`incalzante ritmo iniziale, e ben miscela i quattro elementi elettro-acustico-elettronico-improvvisativo. Il contrabbasso elettrico di Laforgia tiene banco e cuce insieme un patchwork di ritagli dai contorni indefiniti. La tromba di Mariani, pochi tocchi ma giusti, colora il tutto di un`aura davisiana, ma questo s`era già detto... (che sia proprio `brodo di cagne` non ci giurerei, ma il sapore mi sembra quello... ed è un vero peccato che al giorno d`oggi sia molto più difficile stupire il mondo!!!?). Gli altri tre forniscono suoni trovati, risonanze, loop, nastri... e la miscela per `una notte sul monte calvo` è infine pronta a gorgogliare nella caldera della creazione. Stregoni si può anche diventare, oltre che nascere, e “Free For(m) Rimbaud” è un chiaro sintomo di come sia in atto una crescita collettiva, oltre che una crescita individuale. I fiori del male sono nati e stanno crescendo.
Ancor più fisico, a tratti torrido, e ulteriore segno di una crescita e di una tendenza alla collaborazione e alla contaminazione, è il notevole “Platessa” che offre l`occasione di ascoltare su supporto la collaborazione fra il percussionista Davide Tidoni e l`artista visuale-sonoro conosciuto come Nark Bkb. Tale fisicità , vista la presenza di una batteria, è indubbiamente intuibile a priori, e pure riesce a stupire per l`originalità degli impasti e per il moto frenetico e/o la danza giocosa che Tidoni sa instillare attraverso i tamburi e altri oggetti. All`aspetto sanguigno si contrappone però il suono più introverso, a tratti oscuro, quasi ambient, di Nark Bkb, a generare un equilibrio tanto precario quanto perfetto. La scaletta del CD, in linea di massima, alterna i brani più soffusi (entro, Procidae e Cuscino) con quelli in cui Tidoni si esprime in modo più corposo (Bui`mbrognaga, Stessa e Essa), fino ad esplodere in folate di battute benninkiane (Prude). E, in Candida, affiorano perfino aromi folk. Anche in questo caso c`è, a monte, un retroterra di attività estranee ai riflettori del `saranno famosi` e una seria preparazione fatta di studi, ascolti, pratica e duro lavoro. E anche in questo caso non posso provare che soddisfazione nel constatare come dappresso alla mia porta di casa si fa della musica che, per qualità e originalità , non ha nulla da invidiare alle più blasonate produzioni internazionali.
Solo pochi mesi fa scrivevo di crescita della musica sperimentale italiana, ed ecco altri tre dischi che superano di gran lunga anche le più rosee previsioni.
Ma sogno o son desto?
Ps: Punck, Luca Sigurtà e fhievel suonano il 19 Novembre a Rovagnasco di Segrate in occasione dell`Afe Party (decennale della Afe Records festeggiato, a partire dalle ore 18, presso il C.S.A. Baraonda, Via Amendola 1, Rovagnasco di Segrate, Milano). Quella può anche essere l`occasione per reperire almeno due dei tre dischi recensiti, altrimenti dovete rivolgervi ad uno dei link segnalati o direttamente ai musicisti: Davide Tidoni, Nark Bkb, Punck, Luca Sigurtà , fhievel, Laforgia & Mariani.
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