La Room40 è un`interessante casa discografica australiana, relativamente nuova, che sta dimostrando di sapersi promuovere ottimamente in quella che è diventata una vera e propria giungla (qualche mese fa, con la consapevolezza che un semplice spazio pubblicitario lascia oggi il tempo che trova, tramite la rivista “The Wire” è stato diffuso un intero CD che raccoglieva brani tratti dai dischi già pubblicati o in via di pubblicazione dall Room40). Se una pecca si può trovare, in tanto lucida perspicacia, sta nell`eccessiva eterogeneità delle pubblicazioni. Tale pecca si riflette in questa raccolta, seppure i vari brani abbiano un retroterra comune in un`installazione attivata in varie aree commerciali di Brisbane, il cui contenuto va dalla registrazione ambientale di Chris Watson (cinguettare d`uccelli e boati di motori ai bordi di una pista di decollo) al nu rap di Terre Thaemlitz. “Incidental Amplifications” è quindi una pubblicazione positiva per i partecipanti, che hanno così la possibilità di farsi conoscere presso un pubblico più ampio, ma problematica nell`individuare una cerchia di ascoltatori a cui consigliarla disinteressatamente. Possiede inoltre il difetto di tutte le (troppe) compilazioni che si vedono in giro: assenza di un progetto realmente comune e impossibilità di inquadrare i vari autori tramite l`ascolto di un singolo brano (ahhh!!! Quanti rimpianti per “No New York”...). Comunque, pur nel contesto di una progettualità che trovo piuttosto nebulosa, i singoli brani sono tutti di altissimo livello (la mia preferenza va Rest del canadese Mathieu Ruhlmann) e valgono l`impegno di un ascolto. Ma resta comunque il quesito iniziale: perchè acquistare questa raccolta e non un`altra raccolta simile scelta fra le tante, tutte di buon livello, che vengono prodotte a getto continuo?
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