Christina Kubisch, dopo un lungo periodo di quasi assenza dalla scena discografica, si è definitivamente accasata alla Semishigure e sta decisamente rimettendo le dotte pubblicando dischi con una scadenza quasi metronomica. Poco male, almeno finchè le sue realizzazioni sono standardizzate su questo livello, e i suoi ritmi restano in ogni caso nettamente inferiori a quelli di molti stacanovisti presenti nell`attuale panorama musicale. “Armonica” mostra un pelino di originalità in meno, rispetto alle altre registrazioni recenti (per le quali rimando all`articolo che gli abbiamo già dedicato), ma pure il suo livello è attestato su valori medio-alti a riconferma di uno dei talenti naturali più fulgidi della musica contemporanea. Questo minor tasso di arditezza è dovuto all`utilizzo della glass harmonica, uno strumento recentemente recuperato in diverse situazioni e quasi in odore di saturazione, viste anche le sue limitate possibilità timbriche. La glass harmonica (armonica de verre, armonica di vetro...) non va confusa con la comune armonica, od organetto a bocca, chè la sua conformazione e il suo funzionamento sono affatto diversi. Come si vede dall`immagine sottostante si tratta di un perno, reso ruotante tramite un pedale, al quale sono applicate delle coppe in vetro di varia tonalità da far suonare, tramite strusciamento, con le dita umidificate (in pratica è lo stesso principio usato dai suonatori di bicchieri). Lo strumento, oggi oggetto da musei e/o da collezione, fu inventato nel 1763 da Benjamin Franklin (lo stesso del parafulmine) e fu presto posto nel dimenticatoio anche a causa dei disturbi uditivi che le frequenze ottenute causavano agli strumentisti. La Kubish, nella sua composizione, utilizza i suoni ottenuti tramite un reale impiego dello strumento, suonato da Konstantin Restle e registrato da Tom Korr, e a dimostrazione che non c`è trucco e non c`è inganno è sufficiente ascoltare il plop-plop del pedale. Chiaramente i suoni ronzanti e continui dell`armonica sono stati rielaborati e montati dalla compositrice, che finisce con il dare un tocco di fascinosa e suadente personalità alla monotona circolarità dell`insieme.
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La Kubish sarà a Torino dal 1° Aprile al 13 maggio 2006, presso la galleria e/static, con la mostra-installazione “e silenzio negli angoli”.
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