`Osci´

Autore disco:

Fabio Orsi

Etichetta:

Small Voices (I)

Link:

www.smallvoices.it

Formato:

LP

Anno di Pubblicazione:

2005

Titoli:

1) side A 2) side B

Durata:

38:00

Con:

Fabio Orsi, Gianluca Becuzzi

Miracolo!

x Salvatore Borrelli

Questa recensione è certamente di parte, quindi diffidatene dal principio! Fabio Orsi è un caro amico, una persona con cui si stanno creando materiali sonori, e fingere equanimità , qui in sede di scrittura, significherebbe svisare con una finzione troppo imbellettata un legame schietto che mi accomuna a lui così come a chi leggerà quanto segue.
A tre anni dalla sua costruzione finalmente esce "Osci", in un formato inusueto: Lp da 300 copie, su un'etichetta davvero audace come la Small Voices, e con un'opera di ripulimento/assestamento sonoro di un vero perfezionista ikediano della scena elettro/elettroacustica nostrana, ovvero Gianluca Becuzzi, in arte Kinetix. "Osci" non è il primo lavoro di Orsi, ma di certo è la sua prima uscita su un supporto ufficiale. Il disco è composto da due untitled suite di 18 minuti netti cadauna, la prima su di un lato, la seconda sull'altro. La storia del disco suona più o meno così: Fabio, napoletano ma tarantino di adozione, stanco dei circuiti festivalieri legati a taranta, vino e saghe paesane, 3 anni fa, con una frequenza di tipo ossessivo, se non maniacale, si presentò a tutti i festival legati alla tradizione popolare della sua terra. Se ne stava nascosto a captare come un vero agente della CIA ogni umore, suono, canto, tra atmosfere goliardiche di paese e danzatori ubriachi. Ogni notte se ne tornava a casa con un mucchietto di suoni e li travisava su un pc pronto a processare tutto quanto. Alla fine di questa carrellata tradizionalista, un po' come il "Ten cases of human aberration" di Strinqulu, viene fuori un'opera che prima ancora di parlare con un linguaggio sonoro, lo fa con una presa di coscienza forte, concretista e trasversalista, che nella sua essenza più significante usa i linguaggi della tradizione, che bloccano la spinta dell'avvenire, utilizzandoli come composizioni stranianti per un vero e proprio mezzo dronico.
"Osci" si presenta come un discacciamento lunarista, una mappa di perforazione ombrifera somigliante a quei sogni processuali che ravvoltano le sinapsi quando ostruiscono il Rem. Ha un plesso longitudinale disormeggiato che si spaccia come un curvimetro che misura tutti i segmenti che si distribuiscono ad ellissi nello spazio essenziale dell'orecchio e risponde alle stesse leggi di Dio che Eckhart attribuiva alla 'profondità dello spirito': 'Perciò è libero da tutte le cose, e perciò è tutte le cose'. Ogni momento sacro di questa corsa basinskiana pare irritrattabile come le dissuasioni date dai presagi in quei paesaggi di campagna che somigliano ad agri sepolcrati dove appare il giorno. Uno schizzo a matita accentato su una sistole in continuo stagliamento, i barbari da una parte, i flokloristi della plenitudine che si dibattono sul terreno dello scontro, e lui dall'altra, che li riprende come se questi barbari fossero morti in un nanosecondo ma cantassero in eterno la loro relatività . Osci è un prisma probabile, s'insinua in quelle macchine smaltatrici che smantellano continuamente la reboanza dell'acciaio e fanno realmente patire il tempo nessile del vissuto. Durante questi sbalzi vertiginosi di materia morente, e quindi vivente, o che sta per sfinirsi, nella prima traccia, c'è un'ipofonia davvero liberatoria: una voce che si recita dentro, che si consuma fuori, che pare mimarsi di farneticazioni per consuntivare forse l'umana indecenza di questo culto infinito che comincia dove finiva "Disengage" di O'Rourke. Il lavoro dell'arte consiste continuamente nel relativizzare la vita, nel portare in qualche modo la morte sulla scena colloquiale dell'impeto ed Osci è un disco di defunti e fa davvero paura perchè insorge come un nastro irrevocabile per mostrare che siamo perduti e che ci sono requie dovunque. Hobbes lo sapeva bene: 'l'unica passione della mia vita è stata la paura'. Eppure l'incontestabile forza che Osci sa di avere consiste nel modo in cui tratta il tempo: Niblock incontra i Gastr del Sol, ma al di là di nomi e cognomi, s'incontrano epidermidi, nodi materici, flussi sanguigni che praticano l'eredità di questa terra. Osci non è un disco nuovo. Non segue le mode che si seguono quando qualcuno decide di comunicare il proprio stato d'animo a patto anche di sembrare senza-tempo. Non utilizza un linguaggio ipertecnico con lo scopo di apparire alla moda per risultare addomesticabile. Per questa ragione questo disco sarà destinato nel corso degli anni ad essere la nuova pietra miliare della musica del domani, del presente e del passato. E` un disco che parla dell'uomo, che è diretto all'uomo, che si rivolge anche all'uomo quando non ci sarà più. I lidi che insegue sono quelli dell'inizio e della fine e per questo contempla tutto ciò che è, e tutto ciò che non è più, come se si trattasse della visione di un Dio che, congratulandosi con se stesso, ama anche nascondersi per apparire a turni alterni come una vera macchina della sparizione.


click to enlarge!click to enlarge!
Data Recensione: 10/2/2006
  Torna al Menù Principale
 Archivio dell'anno 2006 ...

`v3´  

`Looping I-VI (and other assorted love songs)´  

`Singles. Period.´  

`Exkursion´  

`Triste´  

`Conceal´  

`Lumottu Karkkipurkki´ // `Kellari Juniversumi (reprint)`  

`Status´  

`Crown Of Marches´ // `Horse Frenzy´  

`Ridin' The Stang´  

`Folk Roots, New Routes´ // `Folk, Blues & Beyond...´ // `Rock On´  

`Axel Dörner & Robin Hayward´ // `Activity Center & Phil Minton´  

`Soundtrack Stories´  

`Dishoek´  

`HHHH´  

`7 Million´  

`Voice In The Wilderness: Dissenting Soundscapes And Songs Of G. W.`s America´  

`The Way Of The Animal Powers´ // `Growing & Mark Evan Burden´  

`Vol 4´ // `Greatest Hits´ // `Fear The Windows´  

`Nomis´  

`Big Ears - Fitzgerald`s Manifesto´  

`Small Explosions that are yours to keep´ // `Norden´  

`Musica onirica per film immaginari´  

`Longitude / Cratere´  

`Myrninerest´  

`Uchu Ni Karamitsuiteiru Waga Itami´ // `Global Ancient Atmosphere´ // `Venerdì 30 Settembre 2005 - Teatro Ariosto´  

`L`Ange´  

`Frame´  

`Oggi ho indossato la tua mancanza´  

`Essence of 3EEM´  

`Pneuma´ // `Solo Voce´ // `Songs To Cry By For The Golden Age Of Nothing´  

`AnteNata´  

`Steppers+´  

`Flowers You Can Eat´  

`Werthmuller´ // `Hypermagic Mountain´  

`Spring Estuary´  

`Le baptªme de la solitude´ // `Free For(m) Rimbaud´ // `Platessa´  

`Lay Your Soul Bare´  

`Dalbukki´ // `White Room´  

`The Anabaptist Loop´  

`Psicopatologia del Serial Killer´  

`Before and After Dinner´  

`Healing Memories And Other Scattering Times´ // `Invisible Pyramid: Elegy Box´  

`Filament Box´  

`Angles Of Repose´ // `The Eleventh Hour´  

`Blackwhitemusic´  

`Osci´  

`Krško - Valencia´  

`Pelt´ // `Catonapotato´ // `The Naive Shaman´  

`[mezza luna piena]´  

`Kiss the light goodbye´  

`Uncolored (swing'n'pop around rose)´  

`Just Before Dawn´  

`A M.B. Iehn Tale´  

`A Year Of The Aural Gauge Operation´  

`Emerald Stars´  

`The Unsaid Words´  

`A Delay Is Better´ // `Skymother Mountain´  

`Instorments´  

`III´  

`Baggerboot´  

`Farewell Aldebaran´  

`Aube Reworks Stefano Gentile´  

`Every Still Day´  

`Essays On Radio: Can I Have 2 Minutes Of Your Time´  

`Automatic Guerrini´ // `Unclocked´  

`Rex Xhu Ping´  

`Somelove´  

`Memento Rumori´  

`Rhythmajik´  

`Pour un pianiste (1973 - 1974)´  

`Simulando un Refugio´  

`Kill The Vultures´  

`B-interrail´  

`Trans-Sister Radio´  

`Swimming In It´  

`Echran´  

`Wander (Beequeen)´  

`The Tail Of The Tiger´  

`Dark Skies At Noon´  

`Scatole Sonore - 1 dicembre 2005´ // `Scatole Sonore - 5 gennaio 2006´  

`Paquet Surprise´  

`Dis_Patched´  

`For birds, planes & cello (a continuous field recording with cello)´  

`Everyone Alive Wants Answers´  

`Uotha´  

`Mini Dakedo Demo Album´  

`Sisyphus´  

`White Rooms´  

`Resonant Objects´  

`Very Rec´ // `This is Stunt Rock Vol. 3´  

`The Circle Is Not Round´  

`Tapestries´  

`Rebuilding Pantaleone`s Tree´  

`The Golden Morning Breaks´  

`Reveal'd To None As Yet - An Expedience To Utterly Vanish Consciousness While Still Alive´ //`PSF & Alchemy (20th Anniversary Live)´  

`Going Round In Serpentines´  

`The Quality Of Something Audible´  

`Before The Libretto´  

`Hex: Or Printing In The Infernal Method´  

`Electric Violence´  

`Sanhedolin´ // `Tokyo Flashback 5´  

`Sihl´  

`Arche-Lymb´  

`L`après, l`(a)-Dieu (40mt, under)´  

`The Ape Of Naples´  

`Contrappunti´ // `Cantina Tapes´  

`Februar´  

`Fugues´ // `Broken Wings Lead Arms To The Sun´  

`... A Gift for ... (°!°)´  

`Valve Division´ // `Piano Solo´  

`Common Chord´  

`Bias`  

`Paesaggi di Libero Ascolto´  

`Kaikkeuden Kauneus Ja Kasittamattomyys´ // `Sateenkaarisuudelma´  

`Punctum Contra Punctum´  

`Demons from Nipples´  

`A Strange Day´  

`L`île re-sonante´ // `Elemental II´  

`Key on a tongue´ // `Con le dovute eccezioni (la tregua reggerà )´ // `Zeno´  

`A-A:Alpha.Beta_Errata Corrige´ // `Circostanze (Tribute to Phill Niblock)´  

`1981´ // `Pop Ambient 2006´  

`Lantern´  

`Out To Lunch´  

`First Thus´ // `Architectures On Air And Other Works´  

`I.K.K. - Purpur´  

`Kainkwatett´ // `Seumsund / Sundseum´ // `Spare Parts & The Ideology Toolkit´  

`Oninneembaar´  

`Spoil, Microbe´ // `First Cut´  

`Manuale audiofonico sull`assenza di senno´ // `Il Duo Azure´ // `Live at Barcone - Torino - 16.10.2004´  

`Fuck Work´  

`The Day´  

`Queezy Epiphany Coming Through The Wall´ // `Stop Touching My Cat´ // `Wrong Faced Cat Feed Collapse´  

`When The Detail Lost Its Freedom´  

`Scatole Sonore (5 Gennaio 2006)´ // `Scatole Sonore (2 Febbraio 2006)´  

`Duo...´ // `Rocca´  

`Night Life´  

`Urueña´  

`Armonica´  

`Prontuario per giovani foglie´  

`The Garden Of Brokenness´  

`Tóg è go Bog é´ // `Here Comes The Bear´  

`Comes To Your House´  

`The Album´  

`It`s Morning´  

`Bipolar / Wring the Wrist´  

`Laze biose´  

`In My Father's House Are Many Mansions´  

`Dead Drunk´  

`A Thousand Incidents Arise´  

`Drones For Diasporas´  

`Hang Over Sunday´  

`Blueprint´  

`Piano Improvisations´ // `Solo Piano´  

`Ochre Land, Blue Blue Skies´ // `Misenlian´ // `Cloud´  

`Anaananaan´  

`Blog On Rimbaud´ // `Standard And Normal´  

`Bending The Tonic´  

`Colour Green´  

`Fair & Square´  

`Helping Hand´  

`Squarehorse´  

`Saw Mill Man´  

`The Complete Guide to Insufficiency´  

`Backyard Vol. 2´  

`Five Feet From Home´  

`Not Alone´  

`The Amateur Hermetic´ // `Product 06´ // `Untitled # 164´ // `The Air In The Sand´  

`Scatole Sonore (2 Marzo 2006)´ // `Scatole Sonore (6 Aprile 2006)´  

`The Return Of The 120 Magicians´  

`Comaneci´  

`The Men Album´  

`Ancora Saigon´  

`Bird Heart in Wool´  

`Clark´  

`Plans Drawn in Pencil´  

`The traditions of the past cannot be retrieved´  

`Naisnice´  

`Sixpériodes´  

`A Personal Account Of Conflict´  

`Inside A Moving Machine´  

`Roots and Fruits´  

`Introduction´ // `Live in Paris´  

`Preghiera per una stella´ // `Gravescapes´ // `Will You Please Be Quiet, Please?´  

`The House of Mourning´  

`Miastenia´  

`L'Orfeo Concluso´  

`April`s Fool´  

`Splintered´  

`Tagliare´  

`Annihilate This Week´ // `Red Room´ // `Figure 2´  

`I`m ep here´  

`The Even Times´  

`Wordless´  

`Songs and Sounds´  

`The Monkeys in The Zoo Have More Fun Than Me´  

`Un an´  

`Timing the 183k pulse: Eleven Intuitive Act on a Defined Vamp´  

`Baptism & Birthday´  

`Hidden Or Just Gone´  

`Homeogryllus Japonicus Orchestra 2004´  

`Å´  

`Dataplex´ // `Fflux´  

`Vedo Beat´  

`Trapping´  

`In the Morning Twilight´  

`Acoustic & Semiacoustic´  

`Check Point Charlie 2005´  

`Raus Aus Stavanger´  

`A Post-Fordist Parade In The Strike Of Events´  

`The Topography Of The Lungs´  

`Flux Compendium´ // `Gauticle´  

`The animation of lists and the archytan transpositions´ // `Gestaltsystem 0 :: Possible forms´  

`Hito´ // `Kusa´  

`Martedì 11 Luglio 2006 @ Auditorium di Roma´  

`Intervista´  

`Secousses Panoramiques´ // `Air.ratio´  

`The Red Tower´  

`Eclipse´  

`Incidental Amplifications´  

`Animamima´  

`Dub Ainu Deluxe´  

`Heartworn Highways´  

`Out´  

`Quatre tonalités pour enceintes urbaines´ // `Chloral Works I & II´  

`JJJ´  

`Black Ships ate the Sky´  

`Queries´  

`End Of Summer´ //`Gliding Clerks´ // `Oleo Strut´ // `Polvere´  

`Process´  

`The Sea Looks Green When The Sky Is Grey´  

`Don't Remember´  

`Glissandro 70´  

`L`écurie´ // `Satanische Vrede´  

`Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm´ // `Gelbe Tupfen´  

`Necklace´  

`Improvised music for Imaginary Films´  

`Sauna: Um, Dois, Trªs´  

`Fades´  

`L`addimmuru´ // `Teufeltanzmasken´  

`Switch Parmenide´  

`Artefacts´  

`A Low Carbonation´  

`Lengvai / 60 x One Minute Audio Colours Of 2kHz Sound´  

`Ku´  

`Memory Like Water´  

`Archaea´  

`I Hope You are well, I am and I send you my fingers´  

`Plays Polmo Polpo´  

`Giuseppe Ielasi´  

`Memory Makes Noise´  

`Airre´ // `In A Persian Market´ // `The Consumer CD´ // `Das Duz Dae Duz Das´  

`Hundloka, Flockblomstriga 1´  

`Kokoro Mayikibo´  

`Rectal Exploration´  

`Episome´  

`Pink´  

`Thrtysxtrllnmnfstns´  

`Un Mondo in Me´  

`The Empty Space´  

`The Clearing´  

`Between Neck & Stomach´