Succede sempre così!?!! Avevo appena inserito l`articolo su Ghédalia Tazartès nel quale affermavo che “Check Point Charlie” era l`unico suo disco mai ripubblicato, e praticamente irreperibile, quando mi sono accorto che è stato invece ristampato fresco fresco da un`oscura etichetta francese. Prendete quindi questa recensione come tale, ma anche come un `addenda et corrigenda` a quello stesso articolo. Anche errata corrige, certo, perchè scrivevo che il disco conteneva la registrazione dell`ultimo concerto di Tazartes, mentre in realtà assembla brani registrati in più concerti (del 1988, `89 e `90) e, in questa ristampa, addizionati da due brevi frammenti registrati nel 2005 non so bene in quale occasione. Inoltre nel libretto allegato al CD viene riportata una discografia che differisce nettamente da quella inserita nel mio articolo e che io avevo ricostruito utilizzando altre fonti. Le discrepanze derivano, oltre che da una confusione generalizzata intorno al personaggio (che sicuramente esiste), dal fatto che alcuni datano i dischi in base all`anno di registrazione ed altri in base all`anno di pubblicazione. Comunque vi riporto anche questa diversa cronologia delle uscite:
“Diasporas” - Cobalt, 1979
“Une eclipse totale de soleil” - Celluloïd
“Tazartès Transports” - autoproduzione, 1984
“Tazartès” - Ayaa disques, 1987
“Check Point Charlie” - Ayaa disques, 1990
“Voyage a l`ombre” - Demosaurus, 1997.
Il disco in questione è importante perchè a questo punto rischia di diventare una delle sue cose più reperibili, per le ristampe su Alga Marghen cominciano ad esserci alcune difficoltà , e perchè lo mostra sul palco in una dimostrazione concreta di quanto potete leggere nell`intervista allegata al nostro articolo. Con una strumentazione che, da come è riportata fra le note, comprende solo un magnetofono, un campionatore ed un sintetizzatore, Tazartès imposta in tempo reale i montaggi che fanno da sfondo alla sua voce ed alle sue storie assurde e dissacranti (Bepe la Bulaka si fa una sega sulla spiaggia...), ma anche pregne di quella passionalità tipica della tradizione `chansonnieristica` francofona.
Insomma, se già avete gli altri dischi di Tazartès è bene che mettiate le mani anche su questo e altrimenti potete ben cominciare anche da qui.
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