Autore disco: |
Kemialliset Ystävät |
Etichetta: |
Fonal (FIN) |
Link: |
www.fonal.com www.kemiallisetystavat.com |
Formato: |
CD // CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 // 2002 (reprin |
Titoli: |
1) Lumottu karkkipurkki 2) Metsä 3) Afrikka 4) Systeemi 1 5) Aaveet 6) Systeemi 7) Linna 8) Systeemi 9) Sumusaha 10) Puutos 11) Sininen maa 12) Aasia 13) Systeemi 14) Karkit
15) Aarre // 1) Puiden sydamet antavat 2) Kekkari Juniversumi 3) Taivas ja meri, yhteen sulautuneina 4) Utuaurat 5) Mustametsa 6) ...on pieni metsa 7) Plancetta kaukainen muo kutsuu 8) Kuuntelin kuinka puut kuiskivat 9) Moinen kalojen aalto 10) Kuuma tomu 11) Amerikka 12) Kummitushiiri 13) Salainen paikka 14) Pallo 15) Kuutarhassa 16) Soihdun tuhkaa 17) Heijastuksia! Kaikuja!
|
Durata: |
34.13 // 47.00 |
Con: |
Tuomas Luukkonen, Matti Isosavi, Jan Anderzen, Sami Sanpakkila, Markus Maki, Elissa Maattanen, Niko-Matti, Ahti, Janne Laurila, Pekko Kappi, Anu Lahtinen
|
|
Tutto parte da qui |
Salvatore Borrelli |
|
I Kemialliset Ystävät ritornano con ben due lavori: la ristampa di "Kellari Juniversumi", con l`aggiunta di un libretto di 24 (stupende) pagine, ed il nuovo "Lumottu Karkkipurkki". Attorno al collettivo Kemialliset Ystävät ruota tutto l`impianto della nuova scena folk finlandese nonchè la sua etichetta di riferimento, la Fonal. Quello che si sta costituendo da una decina d`anni come un miracolo d`altri tempi è ciò che da qui a poco si riverserà sulla musica del domani come una vera e propria peste per miriadi di suoni a venire. Sembrava che una certa musica lisergica e bucolica avesse trovato le sue costruzioni moderne nel suono dei Flying saucer attack e che da quei lidi difficilmente riuscisse a riformarsi. Quello che avviene in Finlandia nell`ambito del folk-dronico è esattamente quanto avveniva a Bristol 10 anni fa: gli ingredienti non sono certamente nuovi poichè derivano da una strana e malatissima miscela che frulla Sun Ra, la World Serpent, il primo Syd Barrett, il folk trascendentale, la psichedelica convulsa di certe formazioni nipponiche ma non solo, la trance minimale e reiterata, sia di ieri che di oggi. Eppure l`impasto che tiene insieme queste caratteristiche proviene da una galassia deserta e non si sa bene di che materia sia fatta. In sostanza queste formazioni finlandesi suonano come i Sun City Girl se fossero nati in un`altra parte del mondo attratti non dai riti sciamanici quanto dalle fiabe gelide e diaboliche. Come i SCG registrano con un microfono in mezzo alla stanza e sono più interessati a quello che viene fuori dalla camera dove sono che da quello che proviene dai loro strumenti. Come i SCG si esprimono con la stessa rozzezza impulsiva, sbilenca e non-sense. Ma ciò che li separa da quel tipo di approccio è la freddezza atomica ed isolazionista che si respira in ogni singolo strumento e ciò ha dello straordinario perchè è come se durante le sedute di registrazione ognuno fosse attratto da una piccola particella di luce e pensasse solo a quella e suonasse solo per quella. La forza di questa formazione risiede proprio nella gelidezza di cui è composto il suono che nonostante travalichi d`essenza monodica, lo porta a (ri)girarsi in un ambiente scollandolo dalla cosa particolare, ma più per magia o miracolo che per una vera e propria orchestra che ride insieme dei suoi firmamenti. Se non vale la pena di presentare "Kellari Juniversumi", essendo forse questa la vetta più alta raggiunta dal collettivo finlandese, "Lumottu Karkkipurkki" continua sullo stesso percorso ossessivo, morriconiano e stralunato sebbene un segno tangibile dell`humus di questa congrega dei riti del precipizio sia contrassegnato da un linguaggio che essendo slabbrato ed antischematico, è come se preparasse sempre l`impossibile da segni maldestri, piccoli cambi di registro, accordi trovati per caso e strumenti sonori talmente inusuali e discordanti da sembrare perfettamente accordati. Come accade nel progetto di Paavoharju. Le soluzioni sonore di tutta questa scuola finlandese nascono da un`improvvisazione cameristica che è più un gioco di magia spiritica di gruppo che un raccordarsi attorno a precisi obiettivi musicali. Da questa precisa scelta ne consegue un universo creativo continuamente in movimento, un universo narrativo che non chiede altro che celebrare cantilene mortuarie e stelle magiche ed infinite risoluzioni che mai si riposeranno.
|