Autore disco: |
RLW |
Etichetta: |
Sirr (P) |
Link: |
www.sirr-ecords.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1) I.K.K. - Purpur - Scharlachrot 2) Der druck und die temperatur der kleidung 3) Orion`s Dog 4) In Parallel Motion 5) Schwadron 6) Kneel (Or Hover) 7) I.K.K. - Purpur - Transformation Schwarz |
Durata: |
69:20 |
Con: |
Ralf Wehowsky, Dan Warburton, Andrew Deutsch, Chris Halliwell, Strotter Inst., Stephen Vitiello, Johannes Frisch, Bhob Rainey |
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Ritratti di (altrui) famiglia |
x Ciro Fioratti |
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Non intendo stancarvi con l`ennesimo arido riassunto su storia e discografia di RLW; basta dare un`occhiata ai link segnalati per reperire tutte le informazioni necessarie. Solo un consiglio: se seguite qualsiasi tipo di musica sperimentale dovreste conoscere o possedere almeno un suo lavoro.
Questa lunga carriera non implica che Wehowsky abbia ceduto le armi, si sia ingentilito o sia giunto a comodi compromessi con l`età , anzi, questo SIRR nuovo di zecca dimostra proprio il contrario. I quindici minuti della magnifica versione “Scharlachrot” sono esemplari della sua costante raffinata ricerca su suoni scomodi da trattare.
Innanzitutto il titolo: “I.K.K.”, che sta per `Ihr Kinderlein Kommet` (all`incirca `venite piccini`), non è altro che un canto natalizio nato alla fine del `800; in questo caso stiamo parlando di una rielaborazione abbastanza pesante di vecchie registrazioni dell`interpretazione di sua figlia Sonja, ricordi di famiglia per intenderci. Non nascondo che la breve presentazione sul retro della confezione non mi aveva entusiasmato più di tanto, ma il fatto che all`interno del CD ci fossero altre sei tracce frutto di rielaborazioni di altrettanti nomi più o meno illustri dell`avantgarde mi ha fatto tornare in mente il quintuplo ottimo “Tulpas”...
Ma torniamo al brano di RLW che apre il lavoro: i suoni originari non credo abbiano lasciato alcuna traccia di sè (qui restano praticamente dei toni e delle scorie) ed il risultato suona molto simile ad una riedizione più strutturata e quasi narrativa di una “Menge” di Tietchens (sì, ancora lui...); ma dove questo produce panorami apparentemente statici fatti di microvariazioni, “Scharlachrot” si evolve continuamente attraverso diversi movimenti e volumi. Il ghiaccio e la neve.
Perfetta ed emozionante.
Le rimanenti sei trasformazioni sono un compiuto riassunto delle varie sensibilità presenti oggidì in à mbito avantgarde e rimandano tutte a un concetto comune: la stratificazione degli interventi.
Dan Warburton ci presenta una aspra e poetica traduzione impro costruita su violino e sospiri, Andrew Deutsch ritorna sulle scorie magnetiche e rimanda alle già citate “Mengen” ma in modo molto più corposo; nonostante ciò il brano risulta oltremodo originale. Chris Halliwell è fautore di una versione lirica introdotta da voci e subito seguita da percussioni, frequenze e aperture simil-orchestrali. Strotter Inst. è un nome nuovo per me, ma colpisce subito al cuore: utilizzando dei giradischi produce un mostro degno degli Scorn più astratti (quelli di “The sky is loaded” o “Drained”, gli affezionati capiranno...); un angosciante fluire ritmico di loop minacciosi. Il brano più corto ma anche il più intenso. Stephen Vitiello ricostruisce il materiale in modo isolazionista a creare una specie di lenta ambient techno subliminale in continua evoluzione e ricca di rumorismi (mi ha ricordato addirittura un bel brano degli Hybryds...). Il finale è il risultato del lavoro di tre personaggi: Johannes Frisch contribuisce con improvvisazioni di marca impro al contrabbasso, Wehowsky le rielabora tramite un tone generator e ulteriori `trasformazioni elettroniche`; Bhob Rainey aggiunge il tocco finale con gli ormai classici inserti rumoristi di sassofono. A mio parere un brano troppo complicato e artificioso, il meno riuscito del lavoro.
Complessivamente, a parte l`ultima traccia appunto, il CD è molto bello e piacevole da riascoltare, con brani abbastanza vari e personali pur mantenedo un`atmosfera generale omogenea. L`impressione finale è che nonstante gli approcci e i trattamenti siano votati alle più ampie possibilità di risultato, il rischio di produrre i soliti sterili rumorismi è stato evitato e, anzi, RLW e soci siano riusciti nell`intento di dare un`anima `umana` al mostruoso.
Consigliato.
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