In un certo senso basterebbe leggere nei credits i nomi dei partecipanti a questo minialbum per capire quanto sia superfluo spendere troppe parole per descriverlo, quanto altrettanto d`obbligo liberarsi di quei cinque euro per portarselo a casa. Che poi è quel che ho fatto io sabato scorso quando me lo son trovato davanti al banchetto Wallace in occasione del concerto dei Tasaday in Torchiera.
Anche perché, se pur non del tutto imprevedibile, il contenuto non nega un briciolo di piacere nel gustarsi gli esiti di questo affascinante sodalizio.
C`è tutta l`esperienza accumulata in anni di manipolazione del suono, di adattamento agli spazi, di sottomissione della materia al proprio verbo. Ed emerge la disinvoltura con cui i due si muovono su questo terreno, manifestando nel loro punto di arrivo sempre una tappa provvisoria, e lasciando intravedere nell`origine un continuo e solido riferimento.
Dalla strumentazione usata al suo utilizzo scorrono in successione le evoluzioni da cui è sortito un linguaggio forte e riconoscibile, distinto nelle forme (da A Short Apnea a Permanent Fatal Error c`è di mezzo un universo di impulsi e rimandi) ma perfettamente coeso nell`incontro.
Sette brevi tracce che appaiono come dei divertissement dagli umori variegati, una tensione permanente, ed uno spirito come di consueto estremamente recettivo, confermando un`urgenza espressiva inarrestabile che può contare ancora una volta sull`impagabile ospitalità del catalogo Wallace.
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