Autore disco: |
Guy De Bièvre |
Etichetta: |
Canal Street Records (B) |
Link: |
www.CanalStreetRecords.org |
Formato: |
2CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 |
Titoli: |
1) Bending The Tonic - Gent 2) Bending The Tonic - New York |
Durata: |
38:31 / 50:54 |
Con: |
Stephie Büttrich, Anne La Berge, Peter Zummo, Xavier Verhelst, Michael Weilacher, Guy De Bièvre / Jolei (Joyce Leigh Bowden), Anne La Berge, Peter Zummo, Ernie Brooks, Mustafa Ahmed, Guy De Bièvre |
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il blues secondo De Bièvre |
x e. g. (no ©) |
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Le premesse dell'autore: `Bending The Tonic è un blues in 12² battute o ciò che accade se leggi Schönberg mentre stai ascoltando Bukka White`.
Abbiamo già parlato di Guy De Bièvre, musicista che fa la spola fra il Belgio e New York, recensendo l`ottimo “Manhattan [linear, circular, lateral]”, un ritratto dello storico distretto della `grande mela` a base di registrazioni d`ambiente. All`apparenza, e all`ascolto, questa nuova realizzazione, una composizione eseguita da un gruppo strumentale, appare affatto diversa, ma uno sguardo più approfondito non può non individuare una radice comune tra le due opere. In “Manhattan” l`idea era quella di cogliere l`humus concreto della grande metropoli nordamericana e “Bending The Tonic” muove in fondo dalla stessa esigenza, se pure quell`humus venga ora colto attraverso la scomposizione di una delle musiche che da tempo ormai immemorabile rappresentano la colonna sonora di quella stessa città : il blues. Perchè questo rimane un disco di blues, scomposto, riletto e dilatato quanto volete, ma pur sempre blues. Bending The Tonic è un brano in parte composto e in parte improvvisato, secondo una strutturazione ben precisa, e viene proposto in due versioni registrate in concerto, la prima in Belgio e la seconda a New York. Le due versioni differiscono per la durata e per gli strumentisti presenti, oltre all`autore comparendo infatti in entrambe le fatiche i soli Peter Zummo al trombonista e Anne La Berge al flauto (due nomi che, soprattutto il primo, meriterebbero maggior attenzione). Le due voci tendono pure a differenziarsi, per l`approccio, mostrando Jolei una fantasia verbale più accentuata a fronte di una Büttrich che sembra possedere maggiori possibilità `tecniche`. Sulle due donne ci sarebbe molto da dire, la prima è infatti una figura piuttosto nota nell`ambiente newyorchese, avendo collaborato anche con David Byrne, Jerry Harrison, Joey Ramone e Arthur Russell. Anche Stephie Büttrich è piuttosto nota, soprattutto nell`ambito della sperimentazione europea, per la sua appartenenza al fantastico trio Grand Mal (con Justin Bennett e Anne Wellmer). Fra gli altri strumentisti, tutti notevoli, ben noto è pure il bassista Ernie Brooks - presente nella registrazione newyorchese - fra le cui multiple collaborazioni va ricordata la presenza nei primi Modern Lovers. La fantasia della struttura, ritornando alle caratteristiche di Bending The Tonic, è incredibile, e fra le sue pieghe è possibile rinvenire tutti gli stilemi, e pure i cliché, del blues e del jazz, cosicchè riesce a far piangere ed a strappare il sorriso allo stesso tempo. Comunque, come già osservato, si tratta di una struttura molto complessa che, per buona parte degli strumenti, prevede anche un intervento del calcolatore che è indipendente dalla volontà dei musicisti e crea così un certo grado di casualità . Questo è uno di quei dischi vivamente consigliati: è originale, si ascolta con piacere ma non è banale e, soprattutto, è veramente ben suonato da due notevoli ensemble strumentali.
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