Ultima rece dedicata al pacchetto di CD pubblicato dalla Ants alla fine del 2005, ma il fatto che “Paesaggi di Libero Ascolto” sia relegato a fanalino di coda non deve far pensare ad una sua minore qualità . Un ordine andava stabilito ed è unicamente derivato dall`agevolezza riscontrata nel tessere la rece e dal mio libero arbitrio, certamente opinabile, `chè infine questo CD è addirittura il mio preferito dell`intero pacchetto. D`altronde basta decidere di risalire la corrente e lo troverete in prima posizione... come diceva il grande Frassica: Via Giuseppe Garibaldi per chi viene da destra e Garibaldi Giuseppe per chi viene da sinistra.
Dopo questa divagazione d`alta filosofia veniamo al disco che, come già accennato, è davvero di ottimo livello. David Monacchi non è propriamente un 'musicista', ma un tecnico del suono che ha operato in numerosi ambienti naturali con registrazioni, composizioni e sonorizzazioni, anche in collaborazione con organizzazioni come Greenpeace. Questi `paesaggi` - come in alcune delle migliori opere di musica elettroacustica-concreta: da Chris Watson a Christina Kubisch - sembrano avere il loro leit motiv nel `tempo`.
Così è indiscutibilmente il primo brano che esplora il cuore meccanico di sveglie e orologi. La selva degli orologi è stato registrato in studio con microfoni a contatto ed in un secondo tempo le registrazioni sono state selezionate, manipolate e montate a formare quelli che l`autore definisce come tre pannelli nei quali i suoni dapprima esposti `al naturale` subiscono una contraffazione via via più accentuata, sia pure restando sempre nei limiti del trattamento analogico, fino ad una fase finale nella quale la distorsione incontrollabile è volutamente lasciata svolgersi e decadere. Vedo il brano come un`apologia di quel monotono ticchettio emesso da meccanismi di precisione, a volte petulante ed altre discreto, che ha segnato lo scorrere della vita per secoli e che oggi sta per essere soppiantato dai più asfittici congegni elettronici.
Pure in Ciclo Circadiano il tema del tempo ha una funzione primaria. Il brano è stato infatti registrato in una valle del Montefeltro durante la stagione primaverile. Le registrazioni sono avvenute nel ciclo delle 24 ore e, una volta filtrate (con l`obiettivo di eliminare quelle in cui erano presenti suoni spuri come il traffico su ruote od aereo) e selezionate, sono state montate cronologicamente ed in successione a ricreare, nello spazio-tempo di 24 minuti, tutto l`arco della giornata.
Acqua è chiaramente dedicata all`elemento fondamentale della vita e della nostra stessa costituzione, un elemento che sta diventando sempre più raro e della cui scarsità già si incominciano a intravedere le conseguenze. E` un montaggio, anche in multitraccia, di registrazioni riprese sia in ambienti naturali sia in interni, con il fluido vitale che viene `flesciato` in molte delle sue manifestazioni, in quegli eterni e radicali movimenti e trasformazioni che lo contraddistinguono.
Intorno all`Origine si discosta nettamente dal resto, sia perchè la sua stesura è quella che in qualche modo più si avvicina alla composizione musicale tradizionalmente intesa sia perchè nella sua realizzazione sono stati utilizzati synth, computer e canto. Il brano, splendido, intende essere un piccolo compendio evolutivo della musica e fa uso di canovacci più (la filastrocca iniziale) o meno familiari (l`improvvisazione vocale difonica nella quale vengono utilizzate tecniche originarie della Mongolia). Il legame con gli altri brani è rappresentato invece da alcuni suoni concreti utilizzati nella parte centrale in esemplificazione dei quattro elementi.
Questa è, in linea di massima, la cronaca dei contenuti, ma non basta e va aggiunto che il lavoro nel suo insieme è stato parte di uno spettacolo eseguito fino all`anno 2002 in teatri e festival di musica contemporanea e di ricerca.
Chi di voi l`ha visto?
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