Autore disco: |
End Of Summer // Gliding Clerks // Oleo Strut // Polvere |
Etichetta: |
AME records (I) // AME records (I) // Wallace (I) // Wallace (I) |
Link: |
www.wallacerecords.com/amerecords www.wallacerecords.com |
Formato: |
CD-R // CD-R // 3-inch CD // CD |
Anno di Pubblicazione: |
2006 |
Titoli: |
1 - 8) senza titolo // 1) at home (with mom again) 2) Ludovico Massa, il militina, una piccola folla di me stessi 3) landed in back 4) just a tort out of body 5) 2001: floating in space // 1 - 3) senza titolo // 1 - 12) senza titolo |
Durata: |
31:07 // 27:38 // 19:57 // 37:01 |
Con: |
Alessandro Calbucci, Mattia Coletti, Paolo Cantù, Xabier Iriondo // Fabio Magistrali, Mirko Spino // Xabier Iriondo, aka_bondage, Jérome Florenville, Alessandro Stefana, Guillaurme Beauron, Ravi Shardja, Arnaud Durand // Xabier Iriondo, Mattia Coletti |
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imperdibili |
x Alfredo Rastelli |
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In questa mega recensione accorpiamo quattro progetti musicali e due etichette i cui percorsi si intrecciano tra di loro in un intricato gioco di scatole cinesi. Per cominciare, la neonata AME records di Ancona, etichetta distribuita dalla Wallace e fondata da Mattia Coletti, membro di Sedia, FromHands, Polvere (nonchè autore di svariate altre collaborazioni; in merito alle scorribande di Mattia Coletti leggere l`articolo dell`Eletto su sands-zine) e adesso di End Of Summer, trio di chitarre con l`aggiunta di table guitar live electronics, un clarino, una fisarmonica e una batteria. Della partita ci sono, oltre Mattia Coletti, il compagno di ventura Alessandro Calbucci (anch`egli con Sedia, FromHands e dio solo sa cos`altro), Paolo Cantù e Xabier Iriondo (ok, penso che ricordare tutti i progetti in cui i due sono stati e sono tutt`ora coinvolti sia superfluo per i lettori di questa webzine). Sono musicisti in grado di fare tutto e il contrario di tutto: rinvigorire i fasti now wave di You Fantastic! e Yona Kit (track1) e delle strutture sghembe del rock Chicagoano (track6, ambiti già esplorati da Cantù e Iriondo con gli indimenticati Six Minute War Madness), scandagliare i meandri dell`avanguardia (track2), prodursi in digressioni folk elettriche alla Mazzacane Connors / San Agustin (track3) o in una colata lavica di thisheatiana memoria (track4). E` questo un disco che sarebbe riduttivo pubblicizzare come piccolo compendio musicale dell`arte dei quattro; pur essendo ben rintracciabili alcuni dei loro progetti, la qualità di questi artisti fa sempre sì che il risultato non sia ma matematica somma delle loro caratteristiche ma il loro prodotto.
All`eterodossia di End Of Summer si contrappone l`unità di intenti del duo Gliding Clerks, atipici impiegati (della musica e non) che passano al rullo la formula rock donandole nuova linfa. Artefici sono forse i due nomi che più si identificano con la Wallace records: Mirko Spino ovviamente, deus ex-machina dell`etichetta (qui, a quanto mi ricordo, alla sua prima uscita ufficiale, dopo il remix dei R.U.N.I.) e Fabio Magistrali, produttore di un bel po` di dischi marchiati dalla faccia da schiaffi del boss negro di tarantiniana memoria. Di Magistrali sapevamo già , ma Mirko Spino è una vera sorpresa (nonostante non si possa dire con certezza chi suoni cosa); i due mettono sul piatto batteria, table guitar, basso, chitarra e voce per un groviglio di suoni ed emozioni che vanno dai primi Royal Trux (Ludovico Massa, il militina, una piccola folla di me stessi ), alla no-wave (at home (with mom again)), dalla new wave del Pop Group (just a tort out of body) al rock`n roll puro e danzereccio di Cramps, passando tra il bellissimo climax di landed in back fino alla conclusiva e risolutiva 2001: floating in space (Mark Stewart & Maffia spogliati del digitale). Due esordi col botto.
Passando ai nuovi dischi targati Wallace, accogliamo a braccia aperte l`uscita numero nove della Mail Series, uno delle serie più interessanti che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi anni. Oleo Strut vede la partecipazione di Xabier Iriondo (alla sua sesta presenza in questa serie), Aka_Bondage ([1] kilo of black bondage, Colder, Permanent Fatal Error) e Jérome Florenville a guidare questo ensemble a cavallo tra Italia e Francia composto anche da Alessandro Stefana, Guillaume Beauron, Ravi Shardja e Arnaud Durand (tutti con varie esperienze alle spalle). Questi venti minuti di musica sono stati estratti da sei ore di registrazioni che lascia ben sperare per un seguito, doveroso alla luce della bellezza di questo cd da tre pollici. Le parole in questo caso sono superflue: improvvisazione elettroacustica, folk astratto, avant-rock, minimalismo, elettronica minimale: tutto si sposa alla perfezione. Ancora una volta, musica equilibrata e intensamente lirica.
A chiudere il cerchio, il full-lenght d`esordio dei Polvere, progetto nato proprio nell`ambito della Mail Series. Ancora una volta Xabier Iriondo e Mattia Coletti insieme, ancora una volta animati dagli stessi intenti ma con diversi risultati stavolta. Come affermano i due, la loro musica è in divenire e le differenze si avvertono già a primo acchito: il suono stavolta viaggia più a cavallo tra tradizione e sperimentazione (influenzato probabilmente anche dalle ultime uscite di Mattia Coletti), maggiormente focalizzato sulla composizione, più strutturato e `fisico` del precedente. Da questo punto di vista, bellissima è l`apertura del disco con un canto ancestrale perduto nei meandri del tessuto chitarristico. Si ripercorre via via, nel corso di tutto il lavoro, una strada a ritroso, dalla sperimentazione rock al folk, al blues, al soul, all`avanguardia, fino alla (ri)scoperta delle proprie origini, fisiche e mentali. Bellissimo.
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