Questa si che è una bella idea!
“Construction Sonor” è album a tema che si snoda come un lungo e fragoroso viaggio acustico sotto le Alpi. La fondazione svizzera Pro Helvetia la scorsa estate ha commissionato al musicista e compositore zurighese Bernd Schurer una serie di registrazioni da effettuarsi sotto i cunicoli del San Gottardo e del Lötschberg futuro collegamento ferroviario nord-sud del paese. Un viaggio scandito dalle note emesse da artisti nati o residenti nei cantoni interessati dall`opera ma anche da altri artisti provenienti da nazioni unite dall`asse nord-sud e da tre musicisti scelti in rappresentanza dei 23 paesi che hanno dato apporto concreto alla realizzazione del progetto fornendo operai e tecnici. Le registrazioni originali effettuate da Schurer hanno avuto luogo durante i lavori in corso mediante la collocazione di microfoni a contatto e non,sono stati sfruttati gli anfratti più remoti, i tunnel che fungevano da vie di spostamento e le prese d`aria, le macchine immaginiamo enormi al lavoro ed i passi degli operai che percorrevano i tunnel; in poche parole si è discesi letteralmente nelle viscere della terra. La risultante di tutto questo sbattimento sono due cd che ci regalano nel primo volume le registrazioni originali selezionate in studio da Bernd Schurer che impressionano letteralmente per l`inusitata gamma di suoni che ci propongono, sembra realmente uno Tsunami quello che ci investe dopo pochi attimi di ascolto, respiri affannosi lungo discese profonde, gli spazi vuoti enormi che risuonano, i motori echeggianti che dietro l`angolo ci attendono, le cavità angosciose di luoghi privi di luce, il respiro, l`umidità che goccia e le parole perse nel vuoto degli operai al lavoro; vita in altre parole.
Nel secondo cd troviamo invece il materiale di Schurer abilmente rimodellato da un folto ed intrigante manipolo di personaggi, le più riuscite versioni sembrano essere quelle che prediligono una vena rumoristica e statica piuttosto che quelle che si spostano verso tentazioni di battuta grassa e quasi drum`n`bass. Eccellenti le versioni del nostro Luigi Archetti notevolmente esoterico, Boris Blank degli Yello ci regala un`improbabile istante danzerino non privo di spettrali ombre sinistre, Donzè/Jean/Quennoz realmente dalla notte al giorno ed ancora alla notte, Fennesz sminuzza materia grezza con fare meno solare del solito, ErikM una visione statica percorsa da spasmi di levigatrici impazzite e stridenti; e poi ancora Monolake con una danza sottovoce ed ancora la coppia Müller/Korber che si muove come di consueto fra inceppi ritmici e tenui passaggi quasi filmici. Pollice verso invece per le interpretazioni date da Seelenluft (veramente sopra le righe), Balduin (svagato ed indeciso abstract che non si sa dove voglia andare), Drumpet troppo soft e patinato; ed in ultimo Intricate con un brano troppo semplice in questo contesto anche se non privo di attrattive per i seguaci di certa ambient.
Qualche passo falso non intacca comunque il giudizio altamente positivo per un`opera che si staglia in maniera netta nell`affollato e talvolta paludoso panorama delle compilation.
Consigliata.
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