Se l`estetica della confezione può essere indicativa di affinità elettive, e credo lo sia, allora di fronte a questo CD non è dato pensare che alla Raster Noton, e a quel mondo di microsuoni, onde sinusoidali e minimal techno che ha fatto la fortuna dell`etichetta tedesca. L`ascolto, e le vicende passate di Alessandro Canova (in arte Mugen), confermano questo dato di fatto. “[/end]” giunge dopo un periodo di intensa attività , e ricco di soddisfazioni, con le esibizioni a Londra per “The New Italian Futurists” e a Parigi per “Batofar cherche l'Italie”, entrambe nel 2002, e dopo la lunga permanenza in Giappone dell`anno seguente. L`esperienza giapponese dev`essere stata quanto mai stimolante, vista l`importanza che l`arcipelago del `sol levante` riveste per l`artista - importanza individuabile in ogni sua espressione: nel nome che si è imposto come in quello scelto per designare il suo sito web.
Caratterizzato da titoli a volte intelligibili e altre ben chiari, il CD rappresenta un viaggio volto a riproporre il mood minimale del musicista, fatto di sibili, ronzii e sottili tessiture ritmiche, garantito in una sua purezza quasi priva di scorie (99,9% sinewaves + white noise). Le undici tracce del CD - o installazioni audio/sonorizzazioni, secondo la definizione dello stesso Canova - rappresentano altrettante variazioni sul medesimo tema, a dimostrazione di come le permutazioni, pur all`interno di un approccio estremamente minimale, possano essere infinite. Va anche notato l`emergere di un certo savoir-faire, certamente estraneo alle precedenti produzioni, che denota un ulteriore passo avanti verso la maturità definitiva (al lettore dare al termine la valenza che preferisce: positiva o negativa).
Direi che il Mugen tornato dal `pellegrinaggio` in Oriente è più determinato e più rifinito, in definitiva più attento sia ai particolari sia al risultato complessivo, e vedo “[/end]” come un traguardo importante, lo stesso Canova ne parla come della `fine di un periodo`, ma anche come un inizio volto al raggiungimento di nuovi obiettivi. D`altronde basta invertire la programmazione dei brani e il gioco è fatto.
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