Se nella musica elettronica esistesse una classifica mondiale, tipo quella dei tennisti, Domenico Sciajno ne occuperebbe oggi uno dei primi posti. E questa collaborazione, con uno dei maestri riconosciuti della nuova musica elettronica, è sicuramente destinata a rafforzare la sua posizione. In “A Book Of Standard Equinoxes” c`è un`ora continua di musica dalla compattezza incredibile, sia come impatto sia come qualità , che non mostra crepe o cedimenti, neanche una piccola flessione passeggera: “A Book Of Standard Equinoxes” è un`autentica maratona sonora `futurista`. C`è da uscire pazzi nel tentativo di comprendere, tramite un unico ascolto, le geometrie di questo caleidoscopico girovagare fra i dedali dell`informatica; questo è un disco che va assaporato e assorbito in più e più ascolti, attraverso assidue frequentazioni... e forse allora si svela. Ma mai completamente, rimangono sempre delle zone d`ombra di più difficile accesso, e lì è doveroso insistere ancora, magari aspettando che un equinozio propizio porti luce. Quanto scritto finora non deve far pensare ad una musica fredda, distaccata, che anzi è torrida e bollente come lava vulcanica. Gli scenari passano dal tipicamente industriale a cavernose liquefazioni, magari attraverso momenti di psicotica mitezza (Cascone ha lavorato anche con David Lynch). I suoni non si affastellano, ne si comprimono, ma tendono a dilatarsi, sempre in fuga, sempre in avanti... sono come una creatura aliena che automaticamente rigenera se stessa, sempre eguale ma sempre diversa. Sono flash di paesaggio visti dal finestrino di un treno in corsa ...accelera... ...rallenta... ...entra in una galleria... ...attraversa una città ... supera un ponte di ferro sul fiume... e, alla fine della sua lunga galoppata, si ferma quando meno te lo aspetti lungo la pensilina di una stazione invisibile. Flashback, prego.
|