Già in passato mi sono soffermato su come il noise e il cosiddetto `postrock` abbia attecchito in maniera straordinaria in tutta Italia, complice anche un tot di artisti validi e di etichette che hanno contribuito a diffondere il verbo (tra cui le siciliane Free Land e Indigena, tanto per citarne due della prima ora): vien da chiedersi se il fatto di averne sentite di cotte e di crude negli ultimi anni ci renda ormai saturi o se sia invece un problema da attribuire alla scarsa qualità e alla rarità di uscite degne di nota. Seppure il sottoscritto sia ormai un po` freddino verso questo tipo di produzioni (non che io sia vecchio ma si sa i tempi musicali corrono sempre più in fretta di quelli biologici), i tantissimi fan del genere avranno di che leccarsi i baffi perchè il disco in questione, dei siciliani Mandragora, è tutt`altro che trascurabile. Gli elementi interessanti ci sono e li possiamo riassumere nell`incontro riuscito tra post-punk e noise atonale, rintracciabile nell`uso melodico del basso e in quello rumorista della chitarra (evidente già nell`intro noisepiration). A questo andrebbe aggiunto poi una certa attitudine psichedelica che ricorre a partire dal secondo pezzo seniles, proseguendo con familiares e l`ottimo finale di x.stop. Interessante la svolta funkeggiante nella parte centrale di kate che alleggerisce positivamente l`atmosfera del disco e la devota dedica ai Sonic Youth in the history shown.
Personalmente questo disco mi ha ricordato i Kleinkief degli esordi e, sia nelle atmosfere più meditative che nel cantato/parlato, i misconosciuti Atom Pig Neon (per chi se li ricorda), ma anche un senso della melodia molto `italiano`; come questi, anche i Mandragora in alcuni frangenti risultano un po` ingenui e non sono completamente convinto riguardo la voce e l`uso della lingua italiana (non è una posizione a priori, la mia, tutt`altro), cosa su cui dovrebbero lavorare sopra in futuro (sviluppando magari anche gli interessanti brevi inserti elettronici presenti di quando in quando nei pezzi) e che lascia quindi aperti spazi per eventuali e doverosi margini di miglioramento.
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