C`era una volta la controcultura. Una parola che in un mondo, qual è quello odierno, in cui prevalgono l`interesse personale e l`unico scopo del `profitto`, suona anacronistica, seppure tinta da un alone di leggenda. Eppure è esistita e rimangono delle piccole sacche di resistenza che lasciano aperta qualche speranza per il futuro.
In un`epoca storica in cui anche le numerose fanzine rappresentano, spesso, null`altro che la riproduzione in veste minore e più povera delle grandi testate, “Bananafish”, che tocca con questo numero i 18 anni di vita, è davvero un bastian contrario; ovvero una splendida eccezione. Con un unico numero all`anno, con copertine che non riproducono il solito `divetto` acchiappamerli in posa caccolosa, con una splendida grafica in bianco e nero, e con contenuti sostanziosi che evitano accuratamente l`inseguimento dell`ultimo trend, la rivista si presenta come autentico depositario, se non della più autentica controcultura, sicuramente di un modo diverso nell`affrontare l`argomento musica e fare cultura. Lo staff di “Bananafish”, oltretutto, ha anche parecchio occhio, basti pensare che, in anticipo sui tempi, il giornale ha parlato di Melt-Banana, Volcano The Bear, Starfuckers, No-Neck Blues Band, Runzelstirn & Gurgelstock, Repeat, Reynols...
In questo numero, profondamente segnato dalla guerra, ci sono lunghi articoli e/o interviste sull`ex Crawl Unit Joe Colley, sul fantastico violinista / manipolatore elettronico C. Spencer - aka Burning Star Core, sullo scrittore Jim Leftwich, sull`incredibile compositore argentino Nelson Gastaldi - segnalato dai Reynols - e sull`eccellente trio elettroacustico Monotract. Tutti i nomi trattati sono presenti nel CD allegato alla rivista, chi con un brano recitato (Leftwich), chi con una serie di field recordings (Coiley), chi con frammenti di opere più sostanziose (Gastaldi) e chi con brani compiuti (Burning Star Core e Monotract). Da segnalare il cam(m)eo dei Mecca Normal, presenti solo nel CD con la song improvvisata in studio War Between the Neighbors. Fra i brani, tutti di speciale fattura, segnalerei il penultimo contributo di Colley, registrato in un centro commerciale di Sacramento specializzato in strumenti musicali, e You Are Legend di Burning Star Core, originariamente destinato alla mai realizzata compilation su Sunship, “Experimental Music for Men”.
“Bananafish” non è soltanto la migliore rivista musicale esistente, è qualcosa di più, è l`unica rivista che vale la pena di comprare. Praticamente imperdibile.
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