Il Sonic Scope è una rassegna dedicata alla musica elettronica sperimentale, promossa dall`etichetta discografica Grain Of Sound, che si tiene a Lisbona ed ha toccato quest`anno il traguardo delle quattro edizioni. Per l`occasione, e con il contributo della Fonoteca Municipale, l`etichetta ha voluto allestire questa compilation, non necessariamente legata ai musicisti che hanno preso parte alla rassegna. Purtroppo “Sonic Scope 4” rischia di perdersi, nonostante l`alta qualità , a causa di una mancanza d`identità . Nella marea di compilation che vengono pubblicate la differenza viene fatta dalla messa a fuoco del progetto, che può essere a tema o rappresentare determinate tendenze con un`apertura grandangolare il più spinta possibile. “Sonic Scope 4” è troppo limitata geograficamente per pretendere di avere una visione globale e, allo stesso tempo, troppo indefinita per rappresentare una scena, una tendenza o quant`altro. La dislocazione geografica dei musicisti presenti è limitata a Francia (sette presenze), Portogallo (cinque presenze) e Italia (tre presenze), con tre incomodi calati piuttosto arbitrariamente: uno statunitense e due giapponesi. Fra i francesi, poi, ben quattro sono legati all`associazione / label `collectif-effervescence` (provate a fare una puntata sul loro sito web: www.collectif-effervescence.fr.st). I contributi, presi singolarmente, sono comunque di alto livello, e la compilation può essere tranquillamente acquistata da chi è interessato anche ad uno o due dei nomi coinvolti. L`unico brano che non ho capito se mi piace o no è il penultimo, complice una melodia esageratamente leziosa, par di sentire Simon & Garfunkel, che attira e respinge allo stesso tempo. Apprezzabile tutto il resto, dalle iniziali dissonanze sulle corde della chitarra tirate da Manuel Mota al delicato frammento di canzone regalato da Davide Balula, che così compie una ricucitura con le sue origini portoghesi. Notevole il montaggio di registrazioni naturali che Quiet American, ormai un`autorità del settore, è andato a pescare nel Bangla-Desh. Ancora ottime cose, restando in oriente, dal Giappone, con Asamo e Cat Or Die che disegnano due splendidi acquerelli, il primo in veste più propriamente elettronica e il secondo in una logica di mutazione strumentale. Dall`Italia suona fantastico Urkuma, uno dei nostri musicisti più originali, con una tessitura veramente indescrivibile, questo è il suo bello, a base di permutazioni stravaganti che mantengono sempre un brillante equilibrio armonico. Anche i due ex Mou, Lips! Emanuela de Angelis e Andrea Gabriele convincono pienamente: la prima disegna in solitudine una sognante sinfonia autunnale, contemplativa e meditabonda, mentre il secondo presenta la sua nuova creatura Pirandèlo, in coppia con Marita Cosma, con un brano deliziosamente ondeggiante, frizzante, pop, dai suoni quasi space e dal recitato sottilmente erotico. Poi ci sono i francesi e i portoghesi, fra questi ultimi anche i padroni di label Stapletape, che si differenziano per l`attitudine più elettronica dei secondi e più improntata al cantautorato dei primi. Ma inutile tornare a parlare dell`elettronica portoghese e/o di label transalpine come Active Suspension e/o Clapping Music, chè il lettore dovrebbe ormai essersi fatto le ossa.
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