Nell'attesa e nell'auspicio di poter presto vedere questo nuovo `split` effettivamente prodotto in forma concreta su supporto CD o CD-R da qualche valida etichetta del settore, che sappia valorizzare appieno tale proposta musicale e rendere giustizia allo sforzo e al lavoro operato da Crìa Cuervos e Sparkle in Grey, i due artisti hanno desiderato mettere generosamente a disposizione degli utenti della rete i due lunghi brani che costituiscono questo lavoro, ora liberamente scaricabili in formato MP3 al link sopra riportato...
Per chi già non li conoscesse, dietro le sigle "Crìa Cuervos" e "Sparkle in Grey" si celano in realtà rispettivamente gli italianissimi Eugenio Maggi, avente già all'attivo un ottimo lavoro d'impronta dark-ambient pubblicato dalla Immanence (“Cancroregina”), e Matteo Uggeri/Hue, artista poliedrico e attivissimo musicalmente da molti anni attraverso diversificati progetti, tra i quali Normality Edge (e ricordiamo in proposito lo spettacolare box di 5 CD-R + 1 "Inner Photographs" già prodotto dalla Afe Records...), Der Einzige, Norm, Human Against Hope, Sparkle in a Voice, e lo stesso Sparkle in Grey, sigla con la quale sarà presto pubblicato in versione doppio CD-R dalla Afe Records il sempre valido "The Echoes of Thiiings" in abbinamento a "Fadiiing Echoes", un altro CD-R contenente dei remix di altri vari artisti.
"The Coldest January", come il titolo fa presagire, ci propone due tracce, piuttosto omogenee e coerenti stilisticamente nonostante si tratti di brani di artisti diversi, nelle quali prevalgono sonorità e atmosfere fredde ed essenziali, malinconiche e solitarie, sottilmente inquiete nella loro apparente "placida" staticità , nell'apparente leggerezza e nel solo apparentemente innocuo silenzio che l'immagine della caduta di silenziosi fiocchi di neve sembra suggerire, quando invece ogni cosa viene lentamente e inesorabilmente coperta, nascosta e dimenticata sotto la spessa coltre bianca, quando l'immagine di un paesaggio candido, immobile e immacolato sembra, per contrasto, amplificare ogni nostra inquietudine e incertezza interiore, sembra scuotere i nostri pensieri e trascinare la nostra mente ancora più in profondità , nei meandri più scuri e incomprensibili delle nostre paure più remote, delle nostre angosce sconosciute, dei nostri timori e dei nostri incubi mai risolti e mai superati...
ll senso di gelo, solitudine e di vuoto assoluto evocato da Crìa Cuervos attraverso crepitìi elettronici, sibili acuti, scricchiolìi, pulsazioni di basse frequenze e ricorrenti segnali di impulsi telefonici (unico elemento di presenza umana in un paesaggio altrimenti consegnato all'immobilità del gelo e di una natura immobile ed impenetrabile) appare devastante...
E se i 22:34 minuti del brano Enero/Sinopia di Crìa Cuervos sembrano descrivere perfettamente il panorama esterno, l'immensità dello spazio e al tempo stesso i dettagli di un paesaggio fatto di lastre di ghiaccio, flussi d'acqua che solcano la neve, scorrono e gorgogliano sotto strati trasparenti, gocciolii ritmici d'acqua provenienti da colonne di ghiaccio che si liquefanno, i rimanenti 19 minuti di That January When..., brano di Sparkle in Grey, sembrano invece descrivere il medesimo ambiente attraverso gli `spazi` interiori, le emozioni, i pensieri e gli impulsi dell'uomo che, forse dal vetro della finestra di un ambiente domestico apparentemente più rassicurante, osserva e `vive` in silenzio e solitudine, il medesimo peasaggio...
E qui allora anche la musica si fa più variegata... Segue il flusso confuso e indecifrabile della mente e dei suoi pensieri, le sue immagini, i ricordi, i `flash`... I suoni si fanno più diversificati, i movimenti più imprevedibili... Le atmosfere alternano attimi più `lieti` e pacatamente `solari`, discreti elementi melodici, sprazzi di luce e serenità , a momenti più inquieti, ora più sospesi, ora più carichi di tensione, ora più stranianti, ora di surreale, compiacente, gratificante abbandono...
Non so se con queste mie parole sono stato in grado di descrivervi in modo efficace il contenuto sonoro di questo lavoro, e a trasmettervi in modo adeguato le emozioni che ho provato nell'ascoltarlo...
A dire il vero non posso essere neanche certo di aver colto pienamente nel segno, e di avervi descritto effettivamente ciò che Crìa Cuervos e Sparkle in Grey intendevano evocare e descrivere, o se invece sono stato in grado soltanto di trasmettervi la proiezione di ciò che questa musica, nell'ascoltarla, ha evocato in me, nella mia mente, nel mio cuore e nel mio immaginario...
Ad ogni modo, se amate i paesaggi ghiacciati e la solitudine, o se, avendolo desiderato o meno, scenari invernali e innevati vissuti in solitudine fanno parte dei ricordi di qualche particolare momento della vostra vita, procuratevi "The Coldesty Januay" e lasciatevi `catturare` dalle emozioni che i suoni contenuti saranno sicuramente in grado di suscitarvi...
Se invece, come me del resto, amate il caldo, il sole, il mare e il clima tropicale, e `rabbrividite` letteralmente anche soltanto ad osservare l'immagine della copertina di questo lavoro... procuratevi lo stesso "The Coldesty Januay" e scoprirete che anche la neve, il freddo e il gelo hanno in fondo il loro grande e profondo fascino...
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