I Morceaux_De_Machines del duo canadese composto da A. Dontigny e Erick D`Orion non vogliono sentire ragioni. Danno bando alle ciance e cacciano dalle loro mani una bestia di disco, efferato e distruttivo. Erano tempi che non sentivo un disco di free elettronica così compatto, incompromissorio e creativo. Il cd è composto da tre registrazioni diverse, di cui due catturate dal vivo, smontate e poi rimontate in un diverso ordine, e in cui si avvalgono della collaborazione di tre grandi personaggi, molto presenti nella scena canadese: sono infatti della partita nientedimeno che Diane Labrosse, Martin Tetreault e Otomo Yoshihide. Un collettivo di turntablists a cui si deve aggiungere l`uso sfrenato di effetti, oggetti e percussioni elettroniche. A.Dontigny ed Eric D`Orion superano in ferocia la loro creatura Napalm Jazz, di cui i Morceaux_De_Machines rappresentano la naturale evoluzione; i punti in comune ci sono ma in questo caso i musicisti azzerano le pause, stratificando la musica fino a trasformarla in puro catrame. “Estrapade” è fatto di una materia impenetrabile costruita con elementi di musica concreta, elettronica e industrial e cementata con collage sonori, in un pieno approccio avanguardista e dada. Dentro ci trovate tanto noise ed elettronica, flagellamenti industriali (estrapade ) e assurde drum machine alle prese con ritmi di dance sfrenata (onanisme; triple fermentation); come se non bastasse, i riferimenti al jazz (il finale di tromocrates) o alle parti strettamente free, non sono casuali: rimanendo in tema infatti, in trepanation la massa elettronica affoga in un delirio di fiati stridenti e cieche scariche elettriche.
I Morceaux_De_Machines riempiono il cd fino all`orlo e credo che, se avessero voluto, avrebbero potuto continuare all`infinito, avendo l`impressione che la loro musica sia formata da una massa capace di auto-rigenerarsi e svilupparsi in piena autonoma. “Estrapade” è un frullatore globale che vuole sradicare dal loro contesto alcune delle musiche di riferimento del 900 (musica concreta, free jazz, rap, speed metal e techno) al fine di creare però un suono in opposizione alla cultura globale e al politically correct; spacca le orecchie ma sa regalare anche delle gran belle soddisfazioni.
|