Autore disco: |
Anthony Pateras |
Etichetta: |
Tzadik (USA) |
Link: |
www.tzadik.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2004 |
Titoli: |
1-5) Transmutations 6) Inevitable Plasma 7) Meshanitsa 8-14) Mutant Theatre 15) Twitch 16) Mutant Theatre Act 2, Scene 5 |
Durata: |
59:39 |
Con: |
Anthony Pateras, Vanessa Tomlinson, Robin Fox, Natasha Anderson, Erkki Veltheim, James Wilkinson, Stephen Fitzgerald, James Lewis, Jarrod McCluskey, Peter Neville, Danny Richardson, Tom Royce-Hampton |
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da affiancare allo splendido `Ataxia´ |
x e. g. (no ©) |
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Uscito all`inizio dell`anno, più o meno in contemporanea con “Ataxia”, “Mutant Theatre” ne rappresenta il perfetto contraltare, nel senso che quello era un disco essenzialmente improvvisato, da un trio comprendente anche Sean Baxter e David Brown, mentre questo è una raccolta di brani composti. Ecco quindi che i due lavori offrono una panoramica efficace e completa su uno dei più validi talenti che stanno emergendo dal calderone della musica sperimentale.
“Mutan Theatre” conferma la propensione di Anthony Pateras verso i suoni di tipo percussivo, una predilezione che già emergeva in “Ataxia”, caratterizzando quel disco e svincolandolo dalle secche di un modello troppo pedissequamente post-AMM.
Transmutations, composizione per ensemble di sei percussionisti, inizia a tono la raccolta. L`esecuzione è affidata al Victorian College Of The Arts Percussion Ensemble diretto, per l`occasione, dallo stesso Pateras. Il brano è strutturato per linee che si sovrappongono e s`incastrano, con un effetto molto pittorico, e raggiunge il clou nella quarta delle cinque sezioni, con gli strumenti soggetti a un suggestivo sfregamento, cioè con la produzione di suoni lunghi che contraddicono piacevolmente l`indirizzo generale del disco.
In Inevitable Plasma è lo stesso autore a dare un saggio delle sue qualità di pianista, con cascate di note dal timbro metallico e percussivo. Il brano è presentato come un omaggio agli `studi` per pianoforte meccanico di Conlon Nancarrow, ma finisce per sembrare una discendenza diretta di quella linea che da Béla Bartók porta a Cecil Taylor.
Meshanitsa è un brano dall`impronta surreale affidato ad una soluzione ormai consolidata: il duo formato da Pateras e Robin Fox già autore di un CD, “Coagulate”, e di un`apparizione in una delle compilation on line della Antiopic. Piano preparato, voce, laptop ed elaborazione digitale del suono in tempo reale; una situazione di fonemi gutturali e grotteschi che viene ripresa in Twitch, questa volta per mano di un piccolo ensemble con trombone, conchiglie, percussioni, viola, flauto contrabbasso e un violino `decrepito`, con Pateras a dirigere le operazioni ed il solito Fox al `trattamento` dei suoni.
Nei due Mutant Theatre, ancora per sole percussioni, il CD raggiunge i suoi vertici. Il merito va condiviso dall`autore con l`estro della percussionista Vanessa Tomlinson, versatile interprete già impegnata in numerosi progetti - l`immagine la mostra insieme al pianista Erik Griswold, con il quale forma il Clocked Out Duo - e il cui talento mi ha fatto pensare ad autentici mostri del settore quali sono William Winant e Lª Quan Ninh.
Se avete perso l`occasione con “Ataxia”, non perseverate nell`errore e andate dritti verso il doppio acquisto, metterete così le mani sulle prime `opere` di un musicista di cui, in futuro, sentirete molto parlare. Perchè aspettare ancora?
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