Due nuove uscite per la greca Antifrost, due nuovi appuntamenti di rilievo per gli aficionados della costola più minimale e intransigente dell`elettro-elettronica. “Via Vespucci”, registrato a New York per mano di Tim Barnes, rappresenta l`incontro tra il musicista elettronico basco Mattin - ideatore della w.m.o./record label e protagonista di numerose collaborazioni con Oren Ambarchi, Radu Malfatti... e nei Sakada con Mark Wastell, Eddie Prévost e Rosy Parlane - e il neozelandese Dion Workman - in passato nei Thela con Dean Roberts e Rosy Parlane e curatore, insieme al secondo, dell`etichetta indipendente Sigma Editions. Di Workman è bene tenere ben a mente anche il gioiellino di elettronica radicale e introspettiva “Ching”, uscito per l`Antiopic nel 2003, poichè proprio nella lenta evoluzione di quello sembra manifestarsi il cammino di “Via Vespucci”, venti minuti in cui il suono, spessore su spessore, tensione su tensione, s`ingrandisce, sconfinando in possenti voragini rumoristiche che, immediatamente dopo, cedono il passo al silenzio... alla totale assenza di rumore. Registrato usando `electricity + electric signals`, il fondatore dell`Antifrost plasma “Vento Elektra”, decimo album in cui Ilios mette a nudo tutto il buon gusto per le (micro)frequenze, per i suoni elettronici puri, spogli da ogni elemento melodico e/o armonico. E quale miglior modo se non quello di utilizzare appunto l`elettricità che spazia nell`ambiente che ci circonda. Un`operazione che, per i toni spartani assunti, ricorda le manipolazioni dell`etere effettuate da Joe Banks (aka Disinformation) ma anche tutte le varie uscite della Ash International come della Touch del primo periodo.
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