Paesaggi scarni, con poche forme all`orizzonte, quelli evocati da questo ottimo lavoro del trio Blondy / Mariage / Warburton; attimi di stasi che sembrano durare un secolo, mentre si percorrono stanze al tramonto, dove nulla pare accadere. Acustica che si tramuta in corpo contundente, con cui esporre paesaggi spinali di Ballardiana memoria, materia sonora a mo di terapia introspettiva. Non ci si lasci trarre in inganno dalle mie parole, questo cd offre molte più sensazioni di quel che si può credere, quando il piano viene accarezzato come per incanto si materializza lo spettro di Feldman ed allora si ha veramente voglia di camminare lungo queste stanze spoglie in penombra. Attimi vissuti sempre all`insegna di una asciuttezza espressiva assolutamente convincente, riduzionista, non v'è dubbio, ma capace di produrre strane vampe di calore lungo la schiena. Preparatissimi affrontano l`irsuta materia sprigionando con scioltezza (soprattutto nel secondo e terzo brano) una strana forma di estasi oppiacea che (non si offendano gli autori) viene quasi voglia di definire lisergica. La grazia rigorosa con cui si succedono questi tre movimenti è realmente ammirevole,le increspature elettriche che compaiono alla fine dell`ultimo brano paiono idealmente riconsegnare mutato il concetto di tempo all`ascoltatore. Il fragore del primo traffico dell`alba che si fa strada dopo il silenzio. Un nuovo inizio; un giorno dopo l`altro.
Bellissimo!
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