Una volta ancora la Grob sponsorizza una collaborazione internazionale tra sperimentatori d`eccezione: c`è un legame piuttosto stretto tra il riduzionismo dei giapponesi Sachiko M e Otomo Yoshihide e le microtonalità dei fiati di Frank Hautzinger e Gene Coleman così come di tanti loro colleghi; questo “Live In St. Louis” si inserisce certamente tra i prodotti più validi e stimolanti che abbiamo ammirato nell`ambito in questi ultimi anni. Coleman è, se vogliamo, l`elemento di disturbo del quartetto in quanto, pur avendo frequentato settori sperimentali e avanguardistici, lo conosciamo più per un approccio improvvisativo jazz più `classico` rispetto agli altri tre. La presa del disco, come si può facilmente capire, è in diretta dal New Music Circe di St. Louis, nell`Illinois (USA), dove Sachiko M Otomo Yoshhide e Frank Hautzinger sono stati ospitati proprio di Gene Coleman, patron della manifestazione, per dar vita a due tracce articolate e interessanti. L`esibizione dal vivo è quella solitamente preferita da musicisti di tal razza, in quanto risultante sempre stimolante per l`idea che genera di creazione istantanea. Il clarinetto basso di Coleman e la tromba di Hautzinger, con Otomo Yoshihide che rispolvera per l`occasione la chitarra e Sachiko M che lavora meno del solito con sine waves e più con oggetti e microfoni, conducono la musica sui territori di natura AMMiana e, come tale, multiforme e creativa. Mai come questa volta il binomio tra silenzio e suono, analogico e digitale, primitivismo e modernità , concretezza e forme aleatorie, trova l`amalgama ideale. Gene Coleman si inserisce a meraviglia nel contesto, conferendo corposità e `musicalità ` alle trame strumentali, lungi però dal considerare l`approccio degli altri tre come quello di semplici mestieranti; è infatti questo un disco in cui tutti e quattro i protagonisti si sono superati. Da non perdere.
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