Pur se pubblicate di fresco, ne parla il Sanna nella recente intervista che gli abbiamo fatto, queste piste furono registrate in un concerto di ben sei anni fa. Per una volta possiamo dire `poco male!`, nonostante questo nostro mondo (s)fugga ad una velocità talmente incredibile minacciando di lasciarci tutti appiedati, chè queste registrazioni non suonano affatto datate nè vecchie, ma fresche come una rosa appena sbocciata. “I Segnali della Ritirata” è quella che si può definire una colonna sonora non immaginaria, bensì concreta, reale, ascoltando la quale riesci a `vedere` i tre musicisti, il pubblico, un cane che abbaia (*), persino quel diavolo di Jacopo Andreini alla consolle... cacchio che reportage... che suoni... che rispondenza alla realtà .... Rispetto alle precedenti realizzazioni di Sanna e Ricci su Burp, obbligatorio parametro di raffronto, questo disco è più musicale, ci sono meno lazzi, e spero non fraintendiate cosa voglio dire con `musicale`, perchè pure i lazzi sono musica... è un disco `più suonato` sui tradizionali strumenti che sono competenza dei due, fiati e chitarra elettrica, e con il terzo incomodo, rappresentato dalle percussioni di Turner, a creare uno splendido sostegno. Sanna e Ricci più Turner, e non Sanna, Ricci e Turner, è bene precisarlo, perchè la triangolazione non è perfetta, equilatera, ma questo aspetto sghembo aggiunge un fascino ulteriore alle registrazioni. Gli sferraglianti cluster della sei corde e i pirotecnici sbuffi delle ance si incastrano alla perfezione, e viaggiano in parallelo con il tappeto percussivo di un Turner che, più che `battere`, pennella. L`ironia è lasciata ai doppi sensi del titolo, a tono con le immagini della confezione e con il testo che questa racchiude.
Ma quando avrò modo di parlare con i musicisti voglio domandare il perchè del titolo. Perchè “I Segnali della Ritirata” e non `I segnali di fumo` (diretti ad un mondo distratto che magari non li sa neppure decifrare), `I segnali di vita` (chè questo in realtà è il disco: una botta di vitalità ) oppure più semplicemente `Segnali`. Segnali provenienti da un circuito che, nonostante la sempre maggiore prepotenza del business, non sembra affatto disposto a scomparire.
(*) Questa presenza mi ha fatto ricordare un concerto di Han Bennink e Derek Bailey, circa 1980, seppure debba sicuramente trattarsi di un altra bestia, chè i cani non campano tutti questi anni.
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