Questi due dischi, usciti per la tedesca Klangbad, etichetta di Hans Joachim Irmier dei Faust (anche il produttore di entrambi), fotografano due modi diversi di fare kraut rock oggi in Europa; dischi dall`attitudine opposta ma entrambi di qualità . Il primo che guarda al passato e il secondo proiettato al futuro.
Il disco dei S/T, pronuncia `self title`, è infatti un omaggio al kraut rock e alla new wave anni `80. La band di Francoforte, già attiva da anni e con svariati album alle spalle, è composta da Joachim Gaertner (strumenti vari) e Martin Brauner (voce e chitarra) che insieme hanno composto musiche e testi. I riferimenti sono agli anni `80 più decadenti e noir come Bauhaus e Death In June ma con influenze indubbiamente germaniche, Faust e Can prima di tutto, come la ritmica quadrata e le tastiere simil-prog. Batteria, chitarra e tastiere disegnano canzoni come incubi (my new mobile; o in yr blood) in una cavalcata di musica solenne e torbida (anche quando le atmosfere sono da calma apparente come in don`t go! e the boy who can not whistle) che accompagna una voce, che sputa testi in inglese e tedesco, degna di un Johnny Lydon vampirizzato. Con all is well in our world | apocalypse e du weisst schon si compie l`opera di riattualizzazione del kraut rock, con la rilettura di due testi dei Faust. In definitiva “S/T” è un buon disco che guarda al passato ma che ben si cala nel presente.
Altra storia, il debutto delle Nista Nije Nista, un quartetto internazionale di donzelle (dall`Austria, Croazia, Germania e Australia), totalmente proiettate nel futuro: suonano computer, tastiere, sax e voci in modo molto poco accademico. La musica è astratta e profondamente arty (non a caso sono tutte studentesse d`arte) con sprazzi di jazz informale (x; corner) e di elettronica sperimentale. Di fatto il disco manca di una struttura ben definita, ha un marcato taglio mittle-europeo e produce una serie di soluzioni intriganti e innovative: il suono si regge su disturbi noise, bordate percussive, suoni metallici, nebulose elettroniche e sax evocativi/descrittivi (l`unico suono davvero familiare del disco); in più una serie di voci teatrali che occupano un posto di primo piano, stile performance alla Diamanda Galas o Laurie Anderson.
Grande merito all`etichetta tedesca, quindi, molto attenta a carpire le cose più interessanti in circolazione, oltre a mostrare una libertà di schemi invidiabile che si traduce in una interessante varietà di proposte, e un disco, quello delle Nista NIje Nista davvero grande e da ascoltare assolutamente.
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