Autore disco: |
Márta Sebestyén |
Etichetta: |
Kalaka Zenebolt (H) |
Link: |
www.kalaka.hu |
Formato: |
CD + libro |
Anno di Pubblicazione: |
2004 |
Titoli: |
1) Ej, Istenem, add meg úgy 2) Fúvom az énekem 3) Tilinkó 4) Szőlő-őrző nóták 5) Verjen meg az Isten, rózsám 6) Három árva 7) Vetettem violát 8) Mária altatója 9) Repülj madár, repülj 10) A virágnak megtiltani 11) Hajnali nóta 12) Apokrif |
Durata: |
49:47 |
Con: |
Márta Sebestyén, Cserepes Károly, Éri Péter, Hamar Dániel, Juhász Zoltán, Sipos Mihály, Tobak Ferenc, Csoóri Sándor, Bognár Silvia, Berecz András, Bolya Mátyás, Gryllus Dániel, Ökrös Csaba, Rácz Antal, Szokolai Dongó Balász |
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grande musica dalla tradizione magiara |
x e. g. (no ©) |
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Márta Sebestyén è cara agli Ex, che ha più riprese ne hanno reinterpretato le canzoni. Di conseguenza Márta Sebestyén non può che essere cara anche a noi. In questo CD vengono passati al vaglio una serie di brani appartenenti ad alcuni dei gruppi facenti capo al ceppo ungherese, un popolo particolare che ha maggiori punti in comuni, linguistici e culturali, con i finlandesi e con alcune etnie della Siberia che non le altre popolazioni che gli sono limitrofe. Lo strumentario è quello tipico del folklore magiaro, con flauti di legno, violini, liuti e zither che fanno da sfondo, quando l`esecuzione non è a cappella, a suggestive ballate che a tratti si velocizzano in fantomatiche linee danzanti. Su tutto, a dare vita a tanta materia `inerte`, quale può essere il folklore, la splendida voce della Sebestyén, autentico monumento della musica ungherese. Basta ascoltare il primo brano, diviso in tre parti, che passa dalla ridda iniziale, alla filastrocca centrale cantata a cappella, alla graffiante giga finale, per innamorarsi. Apokrif, in chiusura, è l`altro punto fermo, con il suo arrangiamento in sospensione a prodigare `fiorini` di modernità . E` una musica mutuata da vecchi riti pagani, assimilata ma non piegata dal cattolicesimo dominante fin dai tempi di Re Santo Stefano (anno 1000 circa). E` una musica fatta di puszta, carovane di carri, cavalli e cavalieri, serate spese a bere palinka e gonne che volteggiano nei pavimenti di legno. Sconfinata come la terra che l`ha generata.
“Magyar Népköltészet”, venduto insieme ad un libretto contenente i testi e delle bellissime illustrazioni, è edito solo in Ungheria e, di conseguenza, difficilmente reperibile nella nostra italietta dai bassi profili. Ma se avete intenzione di fare un salto da quelle parti, o avete un amico che ci va, fateci un pensierino, perchè ne vale davvero la pena.
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