Monolitica ristampa celebrante il venticinquesimo delle edizioni dell`etichetta tedesca Wahrnehmungen (`percezioni`), progetto propedeutico alla Selektion fondata da membri dei grandi P16 D4 e ora gestita da Ralf Wehosky.
Dicevamo venticinque, sì, ma come al solito, quando si parla di certi tipi di materiali, e soprattutto, quando si ha a che fare con siffatta qualità e quantità di genio ispiratore, si dovrebbe abolire completamente ogni classificazione temporale.
Con E.G. si parlava di dischi di culto (occhio all`omonima rubrica sempre qui all`interno di SandS!!) , e forse questa ristampa potrebbe entrare con merito in tale categoria.
Probabilmente il nostro entusiasmo deriva dal fatto di aver la fortuna di poter ascoltare questi materiali, di non averli persi, e di riuscire a stupirci nonostante la testa stracolma di tutti i tipi di misture sonore concepibili subite negli ultimi dieci anni; resta il fatto che lungo le oltre due ore di ascolto, la nostra attenzione è stata fatta prigioniera decine di volte, la freschezza degli spunti e delle idee ci hanno ripulito le orecchie e, come capita raramente, abbiamo scoperto da dove arrivano certe `novità ` di oggigiorno.
I progetti coinvolti occupano un lato di vinile a testa, fatto che permette di rispettare la loro originale identità e indipendenza; a tal proposito la sesta facciata può essere considerata come una vera e propria cassetta inedita di P16 D4 (il titolo è “Tödliches Schweigen”).
Inediti degli stessi anche nel limitatissimo 7” che ripropone delle outtakes da un lavoro dell`83.
La prima facciata presenta un lungo brano di tali Ertrinken Vakuum, progetto di Memmler che suona come una sorta di Scorn ante-litteram, lento, liquido e malatissimo: nella nostra playlist già da subito.
Il retro è dedicato a Kurzschluss, nome dietro cui si celano RLW e J. Stender: prendete i Goem di Mort Aux Vaches, mischiateli a un impro di Gert-Jan Prins e immaginate il tutto in salsa industrial-noise anni `80; forse il brano che sente più il peso del tempo dell`intera raccolta.
Il secondo vinile inizia con una stranissima deviazione noise pop: sono i Permutative Distortion (i tre autori sopra citati); batteria elettronica, chitarra, violino, sintetizzatori e voci distorte caratterizzano i sette brani dell`album “Brückenkopf”, dalle quali spicca l`electro-punk di Neue Naivität. I PIL di “Flower Of Romance” rifatti dai DAF. O Viceversa?
Quarta facciata e quarto progetto. LLL è Joachim Pense in un lo-fi di chitarra acustica, flauto, cut-up filmici e suoni concreti; lui lo definiva Infra-Jazz e a noi non viene niente di meglio da dire. Oggi solo la Veglia potrebbe pubblicare materiale simile.
L`ultimo dei tre vinili ospita l`hard noise di Der Apathische Alptraum; otto brani distorti e decisamente cattivi costruiti senza dimenticare un certa struttura ritmica e/o melodica; da segnalare assolutamente la misteriosa Nonverbale Jugend, la lunga e marziale Im Rhythmus des Fortschritts e Dunkle Verwicklungen (quasi un brano di Spectre..).
Ultima facciata e torniamo a parlare del progetto principale, cioè P16 D4.
I cinque brani di “Tödliches Schweigen” sintetizzano e coagulano al meglio le esperienze dei vari membri: Verfügungsraum è industrial-dub astratto all`ennesima potenza, Ein neues Gefühl für Stabilität è jazz dell`oltretomba, Tunnelsysteme è un pesantissimo space-rock di circa cinque minuti (pensate solo che i Subarachnoid Space hanno dovuto sfornare come minimo tre album di un`ora ciascuno per esprimere la stessa potenza).
Infine il 7” che presenta due intense composizioni noise del gruppo di RLW costruite a partire da materiali spediti loro da diversi altri musicisti.
Concludendo: una raccolta davvero importante e interessante, che speriamo non resti rinchiusa entro i muri dei soliti curiosi o della snob-avanguardia di oggi.
Ps: Dicevamo nelle precedenti recensioni delle facilità (e delle brutture) del digitale e dei limiti dell`analogico; tornando sull`argomento aggiungeremmo solo che alla base di tutto dovrebbe forse ritornare quella sobrietà e freschezza di intenti che ha caratterizzato buona parte della musica all`inizio degli anni `80; sembrerebbe quasi che di questi tempi le possibilità infinite dei canali e dei mezzi vanno a sbattere con l`assenza di un contenuto pregnante del messaggio.
Stanchi di trovare castelli di carta costruiti per nascondere l`assenza di sensibilità musicale, siamo costretti a rifugiarci tra le braccia del critico musicale e della moda del momento o, alla meno peggio, ci ritroviamo a frugare incessantemente negli archivi del passato per ritrovare la gioventù perduta.
Sempre più difficile fare l`ascoltatore.
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