Ariel Pink, come ci informano diligentemente le note che accompagnano il disco, è il primo artista al di fuori degli Animal Collective che pubblica per la loro personale etichetta, la Paw-Tracks. Questo songwriter della West Coast ha saputo catturare i membri del `collettivo animale` con un sound che ricorda quello della stessa band in fatto di stati di allucinazioni e amore per la canzone. Le qualità di scrittura, se ci si sofferma sull`incipit del disco (good kids make bad grown ups e strange fires) sono notevoli e le due canzoni sono tra le migliori ascoltate quest`anno, roba da far concorrenza agli stessi Animal Collective.
Il disco è diviso in due parti, “The Doldrums” e “Vital Pink”, che raccolgono registrazioni casalinghe risalenti ai mesi a cavallo del terzo millennio con in più qualche aggiunta di materiale più recente. E` un lavoro fatto in casa e si sente: un vero prodotto lo-fi e stravagante, con influenze che vanno dal folk, alla new wave e al synth-pop, in un totale viaggio psidechelico (in particolare the ballad of bobby pyn) e un`abilità di scrittura che, come abbiamo già detto, gli permette capovolgimenti di atmosfere e aperture melodiche di straordinaria efficacia (le due già citate ma anche haunted graffiti, among dreams, for kate i ait e envelopes another day). Ariel Pink si dimostra un folle cantastorie tanto da riassumere dentro di sè una serie di influenze e fascinazioni per il pop risultando un incrocio tra Beck, i Flaming Lips, Syd Barrett (in particolare nella sezione “Vital Pink”) e un Bobby Conn molto meno coatto di quello che sappiamo. Di contro, seppure la registrazione casalinga ha il suo fascino (e “The Doldrums” ce l`ha), certe volte essa appesantisce troppo il suono e si rischia di non riuscire a mantenere alta la concentrazione fino alla fine nonchè di sfiancare l`ascoltatore, tanta è la carne messa al fuoco.
Spurgato di qualche pezzo l`album risulterebbe sicuramente più scorrevole e digeribile per cui si consiglia l`ascolto a piccole dosi e diluito nel tempo, secondo me l`unico modo per apprezzare davvero fino in fondo questo valido disco.
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