Nell`intervista ai Sinistri, Manuel Giannini spiegava come per lui ` la musica non possa essere disgiunta dal suo elemento performativo, fare musica deve comportare un elemento di rischio, deve prevedere un coefficiente di imprevedibilità contingente`; a chi questa frase si addice alla perfezione sono proprio le Allun, gruppo che da sempre ha trovato nella performance la ragione del suo essere e questa loro ultima incarnazione (con le sole Stefania Predetti e Natalia Saurin) spinge in modo ancor più decisivo verso questo aspetto. Dopo l`uscita del secondo disco e il successivo split, la Perdetti coraggiosamente si caricava sulle proprie spalle tutto il carrozzone continuando in solitaria la sua avventura; in questa nuova veste stringeva rapporti con il mondo dell`arte, trasformando lo show delle Allun da sarabanda collettiva a performance solista. Sono seguite partecipazioni a mostre, live show come sfilate di moda (curate dall`inizio alla fine dalla stessa Predetti) fino alla nascita di ?Alos, progetto una volta ancora in `solo` ma dalle dimensioni più vaste (uno spettacolo a 360° con il coinvolgimento di tutti i sensi, da quello olfattivo a quello visivo, tattile e uditivo).
Il rientro, poi, in pianta stabile di Natalia Saurin e quello, in veste di ospite, di Silvia Grosso, ha portato anche al ritorno discografico delle Allun, a tre anni di distanza dal precedente disco (l`importanza dell`evento si capisce anche dal numero di etichette che lo coproduce). “On.it.sed” , che riprende il giochetto dei titoli scritti al contrario, porta con se varie novità : per forza di cose le Allun non sono mai state solo un `fatto` musicale e lo ribadiscono con forza adesso con l`idea brillante di allegare al cd un book fotografico e un video, a testimonianza di quello che le Allun sono in tutta la loro essenza. Leggendolo da questo punto di vista, il titolo, ovvero `destino`, è programmatico: niente capita per caso nell`universo Allun.
Nel book si illustra la filastrocca che ascoltiamo alla prima traccia, Sinfonia n. 1: due bambine nel bosco (che è anche quella del bellissimo video): una fiaba che, tra collassi no wave e field recordings fanciulleschi, richiama alla mente quella Hensel e Gretel. Rimane infatti caratteristico nella musica delle Allun l`elemento fiabesco e infantile (la voce, l`uso dei giocattoli in fase di costruzione strumentale) e anche una sorta di innocenza. Suite n. 2: Le belle addormentate è il pezzo centrale del disco, suddiviso in dieci movimenti sottoscritti con diciture che fanno il verso alla musica classica. Le collaborazioni di Silva Grosso e dei A034 infarciscono le danze delle Allun di meccaniche elettroniche inedite per il gruppo, tra momenti ambientali e freak show. Serenata n. 3: !otnemidart è invece una bellissima ballata con l`ausilio al piano dell`amica Mae Starr dei Rollerball. La fine è riservata a Sinfonia n. 4: enif al, un classico, per loro, pezzo nervoso a base di violino e samples.
Complessivamente il disco è più accessibile dei precedenti ma ciò non toglie nulla in termini di qualità ;
rimane fondamentale nel loro approccio alla musica l`improvvisazione, la creatività e la personalità : così come si rinnova nell`ascoltatore, ancora una volta, la sorpresa e l`emozione. Ci vuole poco per capire come questo disco sia il loro migliore; le Allun si sono superate e non era per niente scontato.
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