`We`re all water from different rivers
That`s why it`s so easy to meet
We`re all water in this vast, vast ocean
Someday we`ll evaporate together.` (Yoko Ono)
La materia prima del nuovo disco del ravennate Punck sembra essere l`acqua, com'è per la vita, sia per quanto concerne i suoni che lo compongono sia per quanto concerne l`umore che lo permea, e pure per una confezione che dall`acqua cattura candide fantasie invernali. Un altro polo del CD, accessorio basilare seppure non materia prima, è rappresentato dalla voce umana che, da sempre, riveste un`importanza fondamentale nell`economia sonora di Punck. Anche se gli elementi usati nell`alchimia, acqua voce e quant`altro, non sono una sua prerogativa, il composto che ne deriva risulta essere affatto particolare, e ciò che emerge è quel profondo senso d`angoscia, raro da trovare in altri musicisti elettro-elettronici italiani, che finisce per stigmatizzare indelebilmente tutta la sua musica. E` forse un caso se in una vecchia compilation distribuita in rete, dove ogni brano era associato ad un`immagine, Punck scelse un dipinto di Edvard Munch come contraltare alla sua traccia sonora? E se Adriatico lisergico è un titolo che può far pensare ad un trip psichedelico, la psichedelica di Punck è la stessa dell`hobo di Tim Buckley e non certo quella dei `conigli bianchi` jeffersoniani. Questo è “Nowhere Campfire Tapes”, con le sue atmosfere avvolgenti e sature di malinconia; atmosfere solenni, ma mai pompose, che vengono sovente disturbate da refoli di rumore e segnate, in Tsunami Notes, dalla voce recitante di Paolo Ippoliti. Tsunami Notes: l`acqua può essere un elemento di vita, ma anche un elemento di morte, e nessuno può saperlo meglio di un ravennate, la cui memoria storica è letteralmente imprigionata fra un mare (anche) atroce e ammorbanti paludi. Nessuno come Punck può sapere che alle festose estati, piene di vita, di folla, di sole e di venditori ambulanti, fanno seguito inverni nebbiosi e ventosi nei quali le spiagge sono deserte e puoi camminarci per chilometri senza incontrare anima viva. Nessuno come Punck può sapere che ai ricchi carichi di spezie e ori si sono sostituiti quelli di immigrati affamati... Lo tsunami ci coinvolge tutti, lo tsunami è dentro di noi, cancro che ci rode, acqua che si consuma in un continuo e perenne processo di evaporazione. Non ci resta che `urlare`.
Un applauso a Punck che a piccoli passi, con modestia ma determinazione, sta trovando una collocazione sempre più definita nel panorama della musica italiana.
Ps: In realtà il CD non dura i 56 minuti segnati dal display perché, alla fine del 4° brano, ci sono circa dieci minuti di silenzio che preludono ad una `reprise` sospesa fra danza sciamanica e paranoia dark-industrial. Vi consiglio di ascoltarla.
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