Il titolo e la copertina di “Just One Night” fanno pensare ad un disco notturno, e l`ascolto conferma questa prima impressione.
Nessuna sorpresa, quindi?
Tutt`altro.
Innanzi tutto ci sono gli aromi che, a dispetto di ogni previsione, sono bucolici, lontani dal ritmo della notte metropolitana - quello stesso ritmo che aveva caratterizzato il precedente “Pink Shark” - e spruzzati da un fondotinta di nostalgia. La nostalgia è una percezione tipicamente latina, e i tu m` sbarcano nella spiaggia della teutonica Dekorder con il loro bagaglio mediterraneo, confezionando il disco giusto per quel marchio, sicuramente, ma con un`acclimatazione così sfacciatamente temperata da far navigare la memoria fino alla mitica rotonda sul mare di Fred Buongusto. Il mood è quello, anche se sono diversi gli strumenti utilizzati per la sua rappresentazione. “Just One Night” è il disco più d`atmosfera fatto dai tu m`, la rappresentazione di un ciclo notturno, a partire dal tema brioso del `pomeriggio in campagna` per arrivare a quello trasparente che accoglie i `primi raggi del sole`. E poteva mancare la risacca delle onde che arrivano e scivolano via sotto lo sguardo della luna (The Moon On The Sea), sguardo che poi si posa indiscreto sulle malinconiche note jazzate di Blue Blur o su quelle morriconiane di Rain In The Street. Sono carezze che, dietro i soliti moduli decostruttivi, nascondono suadenti fraseggi dal morbido estro latino-americano, dapprima ben occultato e poi flashato con dovizia di particolari in Strange Sleep, strano sonno (sogno) prima del risveglio (Wake Up, Wake Up). Con “Just One Nigjt” i tu m` scrivono una pagina classica e ci riesce difficile capire dove questo loro viaggio, iniziato solo cinque anni fa alla corte di Jason Kahn e Chris Cutler, possa andare a parare in futuro. Ma questo è il bello del gioco.
Sempre la Dekorder ha dato asilo ad un altro `sogno` brasiliano, quello che dalla calda São Paulo è planato sulle ali di un aereo nell`altrettanto calda Barcelona. Per Didac P. Lagarriga era difficile sfuggire alle sue radici, che emergono in questo nuovo dischetto dalle caratteristiche più esuberanti rispetto alle sue prove precedenti. La materia e più ricca di strumenti, che interagiscono in delicati incastri di loop causati da software e tapes. In questo musicista strumenti antichi e tecnologia moderna si fondono in uno stile altamente raffinato che, ieri come oggi, lo rappresenta come un marchio di fabbrica. Una musica che condivide con quella dei tu m` un gusto bucolico, lontana dall`inquinamento acustico e votata ad un `naturismo` sonoro ben degno di un campo per nudisti. Le mani di Lagarriga tessono queste strutture facendo uso di sofisticati meccanismi informatici, ma non a ritmi industriali, e per questo motivo la sua scarna produzione risulta essere ancor più preziosa.
Una piccola etichetta di Amburgo dal cuore caldo e pulsante, un duo di Città Sant`Angelo che continua ad eludere le secche dell`abitudine ed un brasiliano che ha piegato l`abitudine attraverso una disposizione alle emozioni sempre intensa e dinamica... i sogni possono esistere.
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